Analisi

Juve, Thiago Motta si gioca tutto contro il “suo” Genoa

I bianconeri rischiano di non qualificarsi alla prossima Champions League: dopo il doppio ko contro Atalanta (4-0) e Fiorentina (3-0), contro il Grifone contano solo i tre punti

I bianconeri rischiano di non qualificarsi alla prossima Champions League: dopo il doppio ko contro Atalanta (4-0) e Fiorentina (3-0), contro il Grifone contano solo i tre punti

Peggio di così non poteva andare: fallito l’assalto alla Supercoppa e alla Coppa Italia, la Juve rischia ora di non qualificarsi nemmeno alla prossima edizione della Champions League. Dal sogno scudetto cullato grazie alle cinque vittorie consecutive i bianconeri si sono risvegliati tramortiti, come un pugile che si becca un gancio in pieno volto. Le pesanti sconfitte contro Atalanta (4-0) e Fiorentina (3-0) hanno infatti permesso al Bologna di Vincenzo Italiano di scavalcare la Signora e conquistare l’ultimo piazzamento che garantirebbe la partecipazione al massimo torneo continentale per club. La squadra di Thiago Motta, dunque, ora dovrà rincorrere.

Thiago Motta, Juve-Genoa sfida da ultima spiaggia

Di certo non un compito semplicissimo a giudicare il calendario da qui a fine campionato. I bianconeri, infatti, saranno due volte di scena all’Olimpico per sfidare prima la Roma e poi la Lazio, ma dovranno fare visita anche al Bologna: insomma, veri e proprio scontri diretti per cercare di salvare il salvabile. L’operazione rilancio, però, partirà subito dopo la sosta per le nazionali, quando la Signora, sabato 29 marzo alle ore 18, ospiterà all’Allianz Stadium il Genoa. Un incrocio di destini, con Patrick Vieira sulla panchina del Grifone ma con un passato da calciatore con la maglia della Juve e con Thiago Motta che sotto la Lanterna ha vissuto momenti importanti della propria carriera sia da giocatore che da allenatore. Contro i rossoblù il tecnico italo-brasiliano si gioca praticamente tutto, una sorta di ultima spiaggia per cercare di restare aggrappato alla panchina bianconera.

Juve, senza la Champions sarebbe un’apocalisse

Fallire l’accesso alla Champions League, oltre che un disastro a livello sportivo, porterebbe una perdita economica non indifferente aprendo un buco da oltre 100 milioni nel prossimo bilancio e vanificando tutti gli sforzi di ridimensionamento dei costi per raggiungere il pareggio nel 2026. Il crash-test contro il Genoa dopo il testacoda nelle sfide contro Atalanta e Fiorentina rappresenta dunque un esame da superare a tutti i costi. Più di tutto conterà il risultato, e qualora non dovessero arrivare i tre punti l’opzione più gettonata sarebbe l’esonero immediato di Thiago Motta. Nel caso in cui dovesse verificarsi questa eventualità, la rosa dei possibili sostituti sarebbe ristretta.

Juve, tutti i nomi per il dopo Thiago Motta

Gli unici due al momento liberi e con esperienze nel nostro campionato sarebbero infatti Igor Tudor ma soprattutto Roberto Mancini. La soluzione temporanea potrebbe essere quella di virare su un traghettatore il cui unico obiettivo sarebbe quello di terminare la stagione e cercare di centrare il quarto posto e quindi la qualificazione alla prossima Champions League. In questo caso il tecnico della Primavera Magnanelli sarebbe davanti a Brambilla poiché conosce direttamente parte dei giocatori avendo lavorato con loro ai tempi di Allegri. Guardando invece un po’ più in là, per la prossima stagione nel ventaglio di coloro che potrebbero guidare la Juve si inseriscono profili come Gian Piero Gasperini, Antonio Conte e Stefano Pioli. Il primo ha annunciato che non rinnoverà il contratto in scadenza il prossimo anno con l’Atalanta, pertanto potrebbe arrivare una risoluzione consensuale alla fine di questo campionato; il secondo sarebbe il prescelto dai tifosi bianconeri ma è legato al Napoli; mentre il terzo ha un contratto milionario in doppia cifra con il club arabo dell’Al Nassr, quello di Cristiano Ronaldo, per questa stagione e la prossima più un’opzione per la terza annata a suo favore in caso di vittoria di un trofeo importante e non può liberarsi unilateralmente senza l’ok della società. Insomma, una bella gatta da pelare per il direttore tecnico della Juve Cristiano Giuntoli. 

Vincenzo Lo Presti

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