Analisi

Juventus, abbondanza in attacco: Tudor cerca la soluzione 

Dall’urgente ricerca di una punta a troppi giocatori per una maglia: la nuova grana in casa Juventus
Claudio  Ferrari

Dall’urgente ricerca di una punta a troppi giocatori per una maglia: la nuova grana in casa Juventus

Come si passa dall’assenza di una soluzione a fin troppe soluzioni? Per capirlo basterebbe guardare quanto accaduto in poche settimane in casa Juventus. I bianconeri hanno prima cercato a tutti i costi un attaccante da affiancare a David, poi hanno preso Openda e quindi si sono ritrovati tra le mani un Vlahovic sì in scadenza ma impossibile da tenere fuori. Non di certo un problema, ma sicuramente un tema considerando i 60 gol a referto nella scorsa stagione e i 60 milioni di euro di investimento complessivo. 

Il problema modulo

La domanda è diventata via via più urgente negli ultimi giorni. Perché a inizio stagione, quando a disposizione c’erano soltanto Vlahovic e David, la scelta di Tudor sembrava ormai chiara: il serbo dalla panchina e il canadese titolare indiscusso. Ma i gol dalla panchina dell’ex Fiorentina e l’arrivo di Openda hanno complicato i piani. Anche perché il tema di fondo è l’abbondanza a disposizione in attacco in contrasto con le certezze tattiche di Tudor, che da ormai quattro anni ha scelto come modulo di riferimento il 3-4-2-1. Lo stesso tecnico ha aperto a novità in futuro, ribandendo però come si tratti di un processo lungo e che richiede molto lavoro. 

Questione di caratteristiche

Fondamentale prima di approfondire ogni riflessione è però capire quello che ha in mente Tudor per ognuno dei suoi attaccati. Questione di caratteristiche, spiegate anche dall’allenatore della Juventus. Su Openda ha spiegato: «Penso sia un giocatore che ha bisogno di spazio, deve andare dove vuole. Per me deve sempre avere spazi davanti e libertà di attaccare. Può giocare a trequarti destra o sinistra, ma su un calcio diverso da quello che dovrebbe fare una grande squadra: può giocare lì solo se stai basso e giochi in contropiede». Più conciso il giudizio su David: «Può giocare da seconda punta, come fatto al Lille o in nazionale, non da trequartista». Infine il pensiero su Vlahovic: «Secondo me può fare tutte e due le cose, magari un po’ meno bene dietro ma tutte e due le cose». Ma dalle parole ai fatti il passo, di fatto, ancora non c’è stato.

Serve la svolta

Lo dimostra il destino dei due nuovi acquisti estivi in attacco della Juventus nell’ultima settimana.  A partire da Openda, che nelle gare contro Inter, Dortmund e Verona ha messo insieme un ingresso in situazione di svantaggio, una gara con una squadra sterile e una partita giocata da esterno. Negli stessi tre match David ha avuto un destino simile: posizionato spesso sulla trequarti, si è ritrovato ad agire nella zona di campo secondo cui Tudor rende meno. Rispettivamente 119 e 91 minuti in campo su 270, meno della metà. E senza alcuna possibilità di incidere. Da qui e dalla capacità del tecnico di risolvere questi problemi passa gran parte della stagione bianconera.

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