Juventus, è già effetto Spalletti: gol e fame contro l’Udinese. E Vlahovic…
La Juventus sorride dopo la vittoria con l’Udinese. Gioia anche per il serbo che apre uno spiraglio per il rinnovo

Aspettando Spalletti, arrivano segnali di risveglio dalla Juventus. I tre gol segnati sono il primo indizio inequivocabile: risale a 43 giorni fa l’ultima volta allo Stadium con un simile numero di reti realizzate dalla squadra bianconera. Ma non solo. Anche i tiri in porta, undici, rappresentano un dato finora mai visto in stagione, neanche nelle gare contro Borussia Dortmund e Inter.
Segnali di risveglio
Una nuova Juventus la prima del dopo Tudor. In attesa dell’arrivo imminente di Spalletti in panchina contro l’Udinese è andato l’allenatore della Next Gen Brambilla, che ha subito ricevuto risposte confortanti dalla squadra. A partire da un Yildiz forse mai così centrale negli ultimi tempi e da un Vlahovic ritrovato, fino ad arrivare alla rinascita di due giocatori che, seppur con storie e destini diversi, si erano persi negli ultimi mesi. Cambiaso e Kostic, il primo riportato a destra e protagonista con l’assist per il gol di Gatti, il secondo rilanciato a sinistra e di nuovo capace di spingere regalando alla Juve due esterni come non accadeva da tempo, considerando la scelta del tecnico croato di adattare su una delle due fasce Kalulu. Senza dimenticare Openda, che alla terza da titolare in bianconero ha finalmente fatto vedere i movimenti che avevano spinto la dirigenza juventina a chiudere il suo acquisto in estate.
Messaggi per Spalletti
Può sorridere allora Spalletti, che ha visto una squadra che ha ritrovato contro l’Udinese la giusta cattiveria. Una vittoria non può bastare a cancellare la crisi definitivamente, ma i segnali mandati dalla Juventus sono indicativi. Quelli in campo e non solo. Il primo a parlare nel post partita è stato Gatti, che ha avvisato il nuovo allenatore: «Troverà un gruppo unito e pronto a dare il 120%». Lo ha seguito subito dopo Vlahovic: «Abbiamo mandato un segnale, adesso è importante darne altri. Abbiamo cambiato tre allenatori in un anno e mezzo e la colpa è di tutti, dobbiamo guardarci allo specchio». È una Juve nuova quella che si prepara ad accogliere Spalletti. Che, intanto, può già mettere a referto il primo miracolo, una sottile apertura al rinnovo da parte del serbo: «Nel calcio mai dire mai».