Analisi

La Fiorentina riscrive la storia: terza semifinale europea consecutiva

Dopo le sconfitte all’ultimo atto con Italiano, la Viola sogna ora il trionfo in Conference League con Raffaele Palladino
Vincenzo Lo Presti

Dopo le sconfitte all’ultimo atto con Italiano, la Viola sogna ora il trionfo in Conference League con Raffaele Palladino

Per il terzo anno consecutivo la Fiorentina raggiunge almeno la semifinale di Conference League. Con Vincenzo Italiano erano arrivate le sconfitte nell’ultimo atto contro West Ham (2-1) e Olympiakos (1-0 dts), ma ora, con Raffaele Palladino in cabina di regia, la Viola sogna di riuscire ad alzare finalmente il trofeo. Se contro Basilea e Brugge le probabilità di qualificazione erano comunque elevate, adesso il cammino sarà piuttosto ostico, perché sia nel prossimo turno che eventualmente in finale i toscani non partiranno certo con i favori del pronostico: il prossimo avversario è infatti il Betis Siviglia e in caso di qualificazione contro gli andalusi, in finale, mercoledì 28 maggio al Wroclaw Stadium di Breslavia, i gigliati potrebbero ritrovarsi di fronte il Chelsea di Enzo Maresca, accoppiato agli svedesi del Djurgardens.

Fiorentina, che sofferenza contro il Celje

Guardare troppo in là, però, non serve a nulla, pertanto meglio restare con i piedi per terra e godersi la qualificazione ottenuta contro il Celje. Dopo il successo per 2-1 in Slovenia, la Fiorentina deve fare parecchia fatica per centrare l’obiettivo: in vantaggio con Mandragora, a segno anche all’andata, i padroni di casa si fanno ribaltare nel giro di 11 minuti quando, tra il 54’ e il 65’, Matko e Nemanic portano la doppia sfida in perfetto equilibrio. A scacciare via i fantasmi ci pensa però il solito Kean che con il 23° gol in 39 gare firma appena due giri di lancette dopo il 2-2 regalando la semifinale ai suoi.

Kean trascina la Fiorentina in semifinale di Conference League

È ancora l’ex Juve a prendersi la scena e le copertine: “Mi sento bene ma posso fare ancora meglio, la mia forza è che mi hanno troppo sottovalutato – rivela dopo la sfida contro gli sloveni ai microfoni di Sky Sport -. Mi sento bene e lavoro bene per farmi trovare pronto. Ho trovato la forza che mi ha permesso di lavorare in questo modo trovando un posto come Firenze e compagni eccezionali, adesso puntiamo a fare bene anche a Siviglia contro il Betis. Siamo un ottimo gruppo e ce lo meritiamo”. A Firenze vogliono tenerselo stretto, infatti il patron del club, Rocco Commisso, ha annunciato: “Kean resta qui, lo lasciamo qua. Io ci devo ancora parlare, lo farò quando andremo a Cagliari. Non mi aspettavo la terza semifinale consecutiva ma ancora non abbiamo vinto niente, speriamo di farcela quest’anno. Ringrazio tutti i nostri tifosi, il nostro allenatore e i giocatori – continua sempre a Sky Sport il presidente della Fiorentina –. I ragazzi sono stati bravi, è stato un mese bellissimo. Ora andiamo avanti, pensiamo al Cagliari e all’Empoli”.

Fiorentina-Celje: botta e risposta Riera-Palladino

Intanto se lo gode Palladino, che ammette: “Dal primo giorno gli avevo dato un’asticella di gol ma l’ha già superata. Da allora non gli ho detto più niente…”. Il tecnico della Viola è stato anche protagonista di un botta e risposta con Riera, allenatore del Celje: “Vado a dare la mano e mi sento dire che parlo troppo, ma cosa avrei dovuto dirgli? Quanto è bello e forte? I miei giocatori non sono stupidi – rivela il tecnico degli sloveni –. Deve capire che è più giovane di me e ha tanto da imparare. Non è stata una bella scena, ma il calcio ti dà un’altra opportunità e magari un’altra volta toccherà a me con una squadra da 300 milioni contro una sua da 13… Non mi sono piaciute le sue parole e credo non si possa vincere tanto con una mentalità del genere”. Molto più lapidaria la replica di Palladino: “Non voglio neanche ascoltarlo, non mi interessa. Tra colleghi bisogna avere rispetto, all’andata non lo ha avuto e gli ho detto solo che deve averlo. Io non ho mancato di rispetto a nessuno”.

La Fiorentina e i precedenti europei

Polemiche a parte, la Fiorentina riscrive la storia e, come riporta Opta, ha raggiunto una semifinale per tre partecipazioni consecutive in competizioni europee per la seconda volta nella sua storia. Nel 1957, superata la Stella Rossa, la squadra di Fulvio Bernardini si arrese al Real Madrid (2-0) in finale di Coppa dei Campioni. Nel 1961, invece, sotto la guida del tecnico magiaro Nándor Hidegkuti, il trionfo in Coppa delle Coppe contro il Glasgow Rangers ottenuto dopo aver estromesso in semifinale la Dinamo Zagabria. Nel 1962, ancora all’ultimo atto grazie al successo sull’Ujpesti Dozsa, il netto ko della Viola di Ferruccio Valcareggi contro l’Atletico Madrid. Il bilancio, dunque, all’epoca fu di tre finali: 2 perse e una vinta. Dopo le sconfitte all’ultimo atto con Vincenzo Italiano, ora spetta a Raffaele Palladino e i suoi ragazzi cercare almeno di emulare i miti di un tempo.

Vincenzo Lo Presti

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