La prima volta (buona) del Pafos in Champions League
Debutto in Champions doveva essere e debutto è stato per i ciprioti del Pafos, in campo ieri ad Atene nella casa dell’Olympiakos. E che debutto, verrebbe da dire, nonostante le mille perplessità legate alla vigilia su come la matricola avrebbe reagito all’impatto con un mondo totalmente nuovo e avversarie di un certo calibro.
La risposta, la squadra di Carcedo, l’ha data sul campo, inchiodando i greci sullo 0-0 e con un uomo in meno da metà primo tempo, strappando un punto che fa storia, ma anche scuola, e, allo stesso tempo, inguaiando la squadra di Mendilibar, costretta già ad inseguire in classifica, conscia di aver sprecato una chance bella ed importante, davanti alla sua gente.
Il modello Pafos, tutto da seguire
Uno degli artefici di questa impresa è Cristiano Giaretta, 57enne vicentino e da un anno e mezzo direttore sportivo del Pafos, dopo una carriera tra Italia, Bulgaria e Inghilterra, che così aveva dichiarato in un’intervista rilasciata poche settimane fa alla Gazzetta.
“Champions? Sembrava un traguardo impensabile. In città non hanno smesso di cantare e festeggiare ieri notte, noi per scaramanzia non avevamo organizzato nulla. Penso che lo faremo nel fine settimana. Dopo Serie A, Serie B, Premier, Championship, Europa e Conference League, mi mancava la musichetta della Champions. Abbiamo fatto un percorso netto, battendo squadre con budget nettamente superiori ai nostri come Maccabi Tel Aviv, Dynamo Kiev e Stella Rossa”.
Ed ecco che i campioni di Cipro hanno subito compiuto un mezzo miracolo, nel catino biancorosso di Atene e contro una squadra che presentava nomi di spessore. E invece, il muro Pafos ha retto, nonostante il sciagurato intervento di Bruno, che dopo 26′ ha lasciato la squadra in dieci, e nonostante gli acciacchi del 38enne David Luiz – l’acquisto illustre dell’estate -, fuori dai giochi alla mezz’ora. Gli assalti di Taremi e compagni non sono stati sufficienti per abbattere un Michail in gran spolvero.
Zero a zero il finale, a suggellare una notte storica per il Pafos, ma anche per il calcio cipriota: un primo punto per sognare, davvero, anche perchè da quelle parti sì, i sogni fanno presto ad avverarsi.
Giovanni Poggi