Lo strano caso di Xabi Alonso: vincente, ma a rischio
Il tecnico è primo in Liga, eppure non convince tutti: alcune tensioni interne potrebbero pesare sul suo futuro

Si può essere davvero sulla graticola nonostante un primato in classifica e tre sole sconfitte in 22 partite? Xabi Alonso, tecnico del Real Madrid, lo sta (ri)scoprendo sulla sua pelle. Dopo aver raccolto l’eredità di Ancelotti, l’ex centrocampista ha cercato di imporre subito il proprio credo calcistico. Mbappé è diventato il punto di riferimento offensivo, Arda Güler si è ripreso un ruolo chiave, mentre Vinicius, Endrick (ami utilizzato) e Rodrygo hanno perso certezze e posizioni nelle gerarchie. Una ristrutturazione tecnica netta, che ha portato nuove dinamiche ma anche scosso moltissimo lo spogliatoio. E per quanto la squadra continui a vincere e resta in testa alla Liga, il clima non è quello sereno dei giorni migliori.
Quanti scontenti
Dietro ai buoni risultati si nasconde infatti una tensione crescente. Alcuni giocatori, tra cui Lunin, Ceballos e i due Garcia, avrebbero espresso dubbi sulla gestione di Xabi Alonso, giudicata troppo rigida e metodica. Le lunghe riunioni video, l’attenzione maniacale ai dettagli e la gestione delle gerarchie hanno spiazzato parte del gruppo, abituata a metodi totalmente diversi. E l’episodio con Vinicius durante il Clasico è diventato il simbolo di un malessere latente, dopo un caso parzialmente rientrato ma comunque non risolto. La frattura non appare insomma insanabile, ma è un segnale che qualcosa si è incrinato. E in un club come il Real Madrid, basta poco perché le crepe diventino tema di dibattito quotidiano.
Riflessioni in corso
Secondo El Chiringuito, la dirigenza ha già fissato una sorta di deadline: le prossime sei partite, con la sfida al Manchester City del 10 dicembre come spartiacque, saranno decisive per capire come li giocatori risponderanno agli input del tecnico. La squadra deve confermare sul campo la fiducia riposta nel nuovo allenatore, ma soprattutto Alonso deve ritrovare compattezza interna. Per restare saldo alla guida delle Merengues serviranno risultati, ma anche la capacità di ricucire un gruppo che inizia a dividersi tra entusiasmo e perplessità. E c’è chi giura che intanto Florentino Perez stia già sognando Klopp…