Milan, Allegri dice che non sei da scudetto: ecco perché potrebbe aver ragione

Una domenica amara per le ambizioni tricolori del Milan. Il pareggio interno contro il Sassuolo frena la corsa dei rossoneri, che restano comunque secondi in solitaria, a un solo punto dall’Inter capolista. Per Massimiliano Allegri non ci sono dubbi: il pari sarà prezioso in ottica obiettivo finale, che il tecnico ha sempre indicato nel quarto posto.
Scudetto? Allegri dice no
Da settimane Allegri viene accusato di nascondersi dietro la pretattica, evitando volutamente di parlare di Scudetto. Ma oggi la sensazione è diversa: al netto degli ottimi risultati, questo Milan non sembra in grado di restare in corsa per il titolo fino a maggio. “Portiamo a casa un pareggio che oggi sembra una occasione persa, ma che alla fine risulterà utile. Il nostro percorso è arrivare al 25 maggio tra le prime quattro. Dobbiamo continuare a lavorare e soprattutto prendere meno gol, perché ne abbiamo subiti troppi”, ha dichiarato Allegri a DAZN dopo il 2-2 con il Sassuolo. Strategia o semplice realismo? L’impressione è che l’allenatore sia ben consapevole dei limiti della rosa, non ancora all’altezza di Inter e Napoli nella corsa al tricolore. E i motivi sono evidenti.
Perché il Milan non può lottare per il titolo
Il principale riguarda l’assenza di un vero centravanti: Gimenez, il numero 9 rossonero, è ancora a secco in campionato ed è fermo ai box da diverse settimane per infortunio. Leao non è una punta centrale e si sta adattando, Nkunku resta un oggetto misterioso nonostante qualche timido segnale di ripresa, mentre Pulisic da solo non può reggere il peso dell’intero reparto offensivo. Un altro limite ricorrente è l’andamento contro le cosiddette “piccole”. Il Milan di Allegri continua a perdere punti contro squadre di bassa classifica: contro il Sassuolo è arrivato un 2-2, lo stesso risultato ottenuto con Pisa e Parma, mentre all’esordio è arrivata addirittura la sconfitta contro la Cremonese. Troppi punti lasciati per strada per pensare seriamente allo Scudetto.
Obiettivo: rinforzare le seconde linee
La scelta di una rosa corta risponde a una precisa strategia societaria, anche alla luce degli impegni ridotti: campionato, Supercoppa Italiana e poco altro, visto che dalla Coppa Italia i rossoneri sono già stati eliminati. Tuttavia, al di là dei numeri, il problema sembra essere il livello delle alternative, nettamente inferiore ai titolari in alcuni reparti chiave, non solo in attacco. Difesa ed esterni su tutti: De Winter fatica a trovare continuità, Athekame è ancora acerbo, mentre Estupiñán è scivolato nelle gerarchie. Ciò che è certo è che a gennaio il Milan si rinforzerà.