Analisi 3 giugno

Milan, da Leao a Theo e Maignan: cosa fai coi senatori?

Il Milan di Allegri inizia a prendere forma e la sua costruzione passerà anche da scelte forti riguardo i leader dello spogliatoio
Iacopo Erba

Il Milan di Allegri inizia a prendere forma e la sua costruzione passerà anche da scelte forti riguardo i leader dello spogliatoio

Ripartenza da zero e scelte forti, fortissime. Il Milan di Massimiliano Allegri poggerà le sue basi anche su significative sliding doors, a cominciare da quelle riguardanti i veri top player dello spogliatoio rossonero. Assodata l’imminente partenza di Reijnders, il focus si sposterà ora sulle delicatissime situazioni dei tre senatori chiave dello spogliatoio, ovvero Leao, Theo Hernandez e Maignan. Le intenzioni di proprietà e staff tecnico riguardo ciascuno dei tre leader infatti sono decisamente diverse l’una dall’altra.

Rafa l’intoccabile

Allegri è stato chiarissimo: Leao non si tocca. Max considera il portoghese un faro cruciale su cui impostare la squadra in vista della prossima stagione e non intende rinunciare alle sue qualità e al suo strapotere fisico. Per lui si era parlato di interessamenti da parte di Napoli, Chelsea e club arabi, ma dal quartier generale rossonero almeno per il momento l’intenzione sembra essere quella di tenere le orecchie tappate riguardo il vero top player della squadra.

Mike al bivio

Diversa l’aria che tira attorno a Maignan, su cui pesa un contratto in scadenza nel 2026 e un rinnovo ancora lontano. Anche per questo motivo il Chelsea nelle ultime ore ha messo la freccia ed è in pressing sul francese. Max vorrebbe che Magic Mike restasse, ma dovrà necessariamente ascoltare le proposte che arriveranno per il suo numero uno per non perderlo a parametro zero, come successo anni fa con Donnarumma. Tutte le strade ad oggi sono aperte, mentre il club sonda Carnesecchi e Svilar tra i probabili sostituti.

Theo in uscita

Riguardo Theo Hernandez, invece, il Milan ha già dimostrato da mesi la volontà di privarsi del giocatore. Dopo l’offerta del Como dello scorso gennaio infatti i rossoneri avevano accettato quella dell’Al-Hilal da 35 milioni di euro pervenuta in queste ore, trovandosi però a fare i conti ancora una volta con l’ostruzionismo del ragazzo che dopo il no ai lariani ha respinto anche l’assalto arabo. Rispedendo gentilmente al mittente peraltro ben 18 milioni netti provenienti dall’oriente. La situazione, tuttavia, in questo caso è abbastanza chiara: il francese è sacrificabile e, appena darà il suo placet, se ne andrà con buona pace di tutte le parti in causa.

Iacopo Erba

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