Milan, ora sognare si può: perché parlare di scudetto non è utopia
Il Milan dopo un terzo di campionato è a due passi dalla vetta e continua a convincere: ecco perché lo scudetto è possibile

Mancava solo il derby per avere la prova del nove. Ora il Milan può davvero sognare lo scudetto, anche se nessuno a Milanello ne parlerà mai pubblicamente. Allegri continua a parlare di «bella gioia», Saelemaekers rimanda i conti a fine stagione e Maignan assicura che il campionato sia ancora lungo. Ma la classifica parla chiaro e i soli due punti di distacco dalla Roma capolista sono impossibili da trascurare. Così come è impossibile non dire che questo Milan può davvero vincere lo scudetto.
Solidità
Il primo argomento a favore del novo Milan è una solidità invidiabile in alcuni momenti della partita. I rischi nel corso di una partita non mancano, ma c’è sempre pronto un super Maignantornato ai livelli dei tempi d’oro. Nei quattro scontri diretti contro Napoli, Roma, Juventus e Inter, inoltre, la squadra di Allegri ha concesso 6,5 xG subendo però solo una rete e tra l’altro dal dischetto. Un fatto, come la capacità di soffrire dimostrata nella parte finale del derby. Dalle corsie centrali non si passa, sulle fasce il lavoro di sacrificio e raddoppi è encomiabile, in area c’è Pavlovic pronto a svettare su ogni pallone. Fare male a questo undici, insomma, è complicato.
Crescita
Non solo l’assenza delle coppe, inoltre, potrebbe essere un importante assist per il Milan. I rossoneri, infatti, sono anche la squadra di testa con più margini di crescita. Il Napoli va ancora in cerca della sua forma migliore, l’Inter fatica tremendamente negli scontri diretti, la Romapotrebbe soffrire alla lunga la poca abitudine a corse simili. La squadra di Allegri ha problemi ben più semplici da risolvere, almeno sulla carta: applicazione con le piccole e soluzioni offensive di fronte a squadre chiuse.
Singoli
Un altro tema cruciale è quello relativo ai singoli. Maignan è tornato sui suoi livelli migliori, Leaoè in crescita costante dopo l’infortunio, Pulisic è un trascinatore con una costanza impressionante, Modrid è il metronomo che porta qualità ed esperienza. E poi c’è Rabiot, un calciatore centrale per gli schemi di Allegri: con il francese in campo il Milan ha vinto quattro gare e ne ha pareggiata una, con la Juve. Un talismano che può significare scudetto.