Analisi 3 febbraio

Napoli, che occasione persa: Conte andava aiutato di più

Con la squadra prima in classifica e un tecnico che ha in pugno lo spogliatoio, la società non è riuscita per il momento a chiudere nessun colpo altisonante sul mercato per aggiungere alternative di livello

Con la squadra prima in classifica e un tecnico che ha in pugno lo spogliatoio, la società non è riuscita per il momento a chiudere nessun colpo altisonante sul mercato per aggiungere alternative di livello

Il gran gol di Angelino a tempo praticamente scaduto ha tolto al Napoli la gioia dell’ottava vittoria consecutiva a un passo dal traguardo. Gli Azzurri escono perciò con un po’ di amaro in bocca dalla sfida dell’Olimpico, ancora una volta interpretata nella maniera giusta da una squadra che è per mentalità un tutt’uno con il suo allenatore. Ma per quanto Conte si sia ancora una volta dimostrato un po’ maestro un po’ generale, portando in testa alla classifica una squadra che lo scorso anno aveva chiuso al decimo posto dopo tre cambi di allenatore, la società non ha pensato di andare all-in sul mercato di gennaio per puntellare ulteriormente una rosa che anche al netto della sola competizione disputata è certamente corta sul piano delle alternative in varie zone del campo.

Cambi ridotti all’osso

Nella sfida contro la Roma Conte ha cambiato, un pezzo alla volta, tutto il tridente offensivo: da un lato ha scelto Mazzocchi per Neres con l’obiettivo di proteggere il risultato maturato nel primo tempo grazie alla rete di Spinazzola, mentre dall’altra parte nel finale ha tolto Politano solo perché sfiancato concedono qualche minuto a Raspadori. Sempre poco indicativo invece lo switch Lukaku-Simeone, semplice ruolo su ruolo quando il belga alza bandiera bianca dopo i tanti duelli individuali sostenuti nel corso della gara. Ciò che traspare, tuttavia, è che Conte si sia ormai abituato a dover conservare il risultato piuttosto che a trovare uno spazio reale durante la partita in cui la squadra possa avere le energie e l’abbrivio per andarla a chiudere con le sue forse. Semplicemente perché queste forze non ci sono, a causa di un delittuoso immobilismo della società che condanna questo Napoli ad arrivare al risultato spesso di puro attrito.

Nessuno al posto di Kvara

La colpa maggiore, a prescindere dall’arrivo o meno in prestito di Allan Saint-Maximin (se arriverà), sarà il non aver avuto la forza di andare a prendere un grande campione per sostituire Kvaratskhelia, dileguatosi in direzione Parigi nonostante un Napoli in piena lotta per lo scudetto. E non dare linfa nuova a una squadra che vede da un giorno all’altro partire il suo giocatore più forte e rappresentativo rappresenta una scelta sconsiderata, che mette da una parta giocatori e allenatori in una posizione di imbarazzo e dall’altra gli da più di qualche alibi in caso di mancato arrivo a un traguardo comunque non dovuto, visto da che situazione si partiva. Mancanza di reattività o strategia scellerata che sia, la società sta perdendo una grandissima occasione: uno come Conte e una squadra che sta facendo un percorso del genere meritavano un impegno ben diverso da parte di chi di dovere.

Iacopo Erba 

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