Analisi 2 febbraio

NBA: l’impatto dello scambio Doncic-Davis su Lakers e Mavs

Cambia la mappa della NBA dopo la clamorosa trade conclusa dalle due squadre
Filippo Re

Cambia la mappa della NBA dopo la clamorosa trade conclusa dalle due squadre.

La notte italiana appena andata in archivio verrà ricordata a lungo nella NBA dopo lo scambio che ha portato Luka Doncic ai Los Angeles Lakers e Anthony Davis ai Dallas Mavericks; di seguito, analizziamo la trade.

Los Angeles Lakers (voto A)

Con LeBron James 40enne e Anthony Davis già sopra i 30, oltre ad una storia d’infortuni abbastanza preoccupante, la formazione californiana sembrava navigare a vista in questo periodo in cui non aveva grandi prospettive sia nel presente che nel futuro. Mettere, invece, le mani sull’asso sloveno, che deve ancora compiere 26 anni, significa aver messo al sicuro le prossime dieci stagioni con uno dei volti della NBA che è stato, già, in grado di portare alle Finals i Mavs negli ultimi play-off. Nell’immediato, il roster a disposizione di J.J. Redick è a dir poco disfunzionale, tuttavia questa trade andava fatta “senza se e senza ma” anche se ci sono, ora, due voragini nel ruolo di play e pivot da colmare prima della chiusura del mercato in programma il 6 febbraio.

Dallas Mavericks (voto C)

O la compagine texana è a conoscenza di qualcosa di negativo relativamente a Luka Doncic, altrimenti non si spiega il motivo per cui abbia concluso uno scambio di questa portata che gli dà, sostanzialmente, le stesse chance di titolo nell’immediato, indebolendola, però, in modo netto in ottica futura; i Mavs portano comunque a casa un giovane futuribile come Max Christie e la coppia Irving/Davis li tiene più che competitivi nel presente, tuttavia se non dovesse arrivare l’anello NBA tra questa e la prossima stagione l’operazione verrebbe giudicata in modo fallimentare.

Filippo Re

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