
Qarabag, la favola azera in Champions continua
Dalla vittoria a Lisbona in rimonta sul Benfica al successo sul Copenaghen: ecco il progetto che sfida i grandi d’Europa

Altro che Cenerentola o squadra cuscinetto. Se due indizi fanno una prova, il Qarabag non è più una sorpresa occasionale ma una realtà che impone rispetto nel panorama europeo più importante. Due vittorie consecutive in avvio di Champions, la rimonta per 3-2 a Lisbona contro il Benfica e il netto 2-0 sul Copenaghen, hanno portato la squadra azera a quota sei punti e a un posto momentaneo nella Top-8 della competizione. C’è nell’aria un misto di meraviglia e legittimità attorno a questo club: non si tratta del colpo di coda di una meteora, ma della conferma di un progetto costruito nel tempo, capace di generare risultati che esaltano il pubblico e mettono in difficoltà avversari sulla carta ben più quotati.
Inizio straordinario
Sul campo i numeri parlano chiaro: efficacia offensiva, gestione dei momenti chiave della gara e personalità nelle fasi decisive. Le due gare raccontano uno spartito simile, plasmato su coraggio nel proporre gioco e concretezza sotto porta. Il Qarabag ha saputo infatti sfruttare le sue occasioni con freddezza, trasformando gran parte delle occasioni create e convertendo la tensione in energia positiva. Il confronto con squadre come Benfica e Copenaghen ha messo in luce una squadra che sa essere aggressiva senza rinunciare a ordine e lucidità: risultato, sei punti preziosi che costituiscono il punto di partenza per credere fermamente nel passaggio del turno alla fase a eliminazione diretta.
I segreti del successo
I “segreti” dietro questo slancio non sono misteri improvvisati, ma fattori strutturali: continuità dirigenziale e tecnica, con Gurban Gurbanov in panchina dal 2008, una base nazionale solida (dodici titoli) e giocatori d’esperienza che hanno trovato qui la propria dimensione. In particolare Abdellah Zoubir, ex Lens che a 33 anni vive la Champions e l’ha già ripagata con un assist a Lisbona e un gol contro il Copenaghen; come ha confessato lui stesso confermando anche un principio chiave del club azero: “Non ci metteremo a difendere a cinque nemmeno contro Chelsea”. Questa faccia tosta positiva, unita alla stabilità del progetto e a scelte di mercato misurate, è la vera chiave che ha reso definitivamente il Qarabag un’avversaria da cerchiare sul calendario in rosso.