
Roma, i paradossi dell’attacco: tra crisi e soluzioni che non vanno
Gasperini ha riprovato il falso centravanti, facendo il solletico all’Inter per un tempo. Ma Dovbyk, quando è entrato, si è divorato un gol facilissimo

La sconfitta dolorosa patita dalla Roma contro l’Inter non ha tanto pregiudicato il cammino giallorosso verso gli obiettivi dichiarati di questa stagione, ma ha piuttosto riaperto il dossier legato alle difficoltà in attacco di una squadra che crea, ma proprio non riesce a segnare. Dybala e compagni hanno terminato la partita con 11 conclusioni effettuate da dentro l’area di rigore, ma sole cinque nello specchio e soprattutto con zero reti realizzate, senza dunque concretizzare un secondo tempo giocato su ottimi livelli. Mancanza di cinismo? Sicuramente, dopo un primo tempo in cui di pericoli ne erano stati creati tuttavia davvero pochi anche per scelte tattiche sbagliate.
Dybala ingabbiato
Andiamo con ordine: l’esperimento falso centravanti, con Dybala davanti a due trequartisti, semplicemente non funziona. L’idea era togliere punti di riferimento alla difesa nerazzurra con un giocatore tecnico e di movimento a rifinire, ma alla fine della fiera si è solo finito per non mettere il miglior giocatore della squadra nelle condizioni di incidere al meglio. E pur prendendo campo, dopo il gol di Bonny fino al termine dei primi 45 minuti di occasioni tangibili la Roma non ne ha create, se non su calcio piazzato. E regalare un intero tempo in una partita del genere, tirando le somme, è davvero delittuoso. Specialmente perché le stesse pessime sensazioni con questa soluzione si erano avute anche contro il Torino.
Un bomber disperso
Poi, però, c’è il tema della crisi dei centravanti. Perché la Roma nel secondo tempo il livello lo ha alzato eccome, creando occasioni anche enormi. Come quella capitata a Dovbyk, che a due passi dalla porta ha sparato alto con Sommer andato intanto a farfalle. Un gol che avrebbe segnato praticamente chiunque, tranne un centravanti in crisi. Altra tappa di una stagione disgraziata, altra occasione di risollevarsi gettata alle ortiche. E allora, se è giusto da un lato sottolineare come senza centravanti di ruolo la squadra fatichi a costruire, dall’altra è altrettanto corretto constatare l’inadeguatezza della punta titolare giallorossa, così come (al momento) della sua alternativa Ferguson. In sintesi, un bel cane che si morde la coda. E un dilemma che, ad oggi, non ha una vera soluzione.