Analisi

Roma, la difesa è da vertice: giallorossi primi nel girone di ritorno

La miglior difesa non è l’attacco, ma la difesa stessa. Almeno così è per la Roma che è riuscita a compiere la scalata grazie alla solidità della retroguardia 
Martina Barnabei


La miglior difesa non è l’attacco, ma la difesa stessa. Almeno così è per la Roma che è riuscita a compiere la scalata grazie alla solidità della retroguardia 

Quando l’attacco non è particolarmente brillante, l’unico modo per poter compensare è costruire una difesa di ferro così da evitare di subire i gol che non si riescono a segnare. È ciò che ha fatto Ranieri, partendo dalla retroguardia ha costruito la scalata verso la parte alta della classifica realizzando sedici risultati utili consecutivi. 

I numeri prima dell’arrivo di Ranieri

L’avventura sulla panchina giallorossa è partita a metà novembre, il tecnico ha restituito fiducia a una squadra che in dodici partite aveva incassato ben 17 gol riuscendo a mantenere inviolata la porta solamente in quattro gare. Dal momento del suo arrivo fino a oggi la musica è cambiata e i numeri certificano il rendimento in crescita, a oggi sono otto i clean sheet totalizzati.

Roma un passo da Champions, meglio di tutte le squadre del campionato

Un passo da Champions, quello attuale, della difesa giallorossa che ha reso agli avversari la strada difficile per arrivare a Svilar. Sono otto i gol incassati nel girone di ritorno, meglio di tutte le squadre del campionato. Solo l’Atalanta si è avvicinata al trend positivo, con 9 reti subite. 21 invece, sono quelle realizzate da Dybala e compagni. 

Giallorossi primi nel girone di ritorno: il vantaggio sulle altre big

Numeri che consentono ai capitolini di prendersi il primo posto in classifica considerando ovviamente solo i punti fatti nel girone di ritorno, ben 31 conquistati in 13 gare. Un passo avanti all’Inter, 5 sopra la Juventus, 6 rispetto al Bologna, 7 in più dl Napoli e 10 su Milan e Lazio. Un cammino da protagonista e da record nei cinque top campionati Europei. 

Martina Barnabei

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