In programma mercoledì sera all'Olimpico, Atalanta-Juventus deciderà la settantasettesima edizione della Coppa Italia
Analisi 9 novembre

Serie A, Juventus-Torino

Il sabato di Serie A si conclude a Torino con il derby più antico d'Italia
Pasquale Cosco

Il sabato di Serie A si conclude a Torino con il derby più antico d’Italia.

Magari non avrà il prestigio di Milan-Inter, l’unica stracittadina d’Europa tra ex campionesse continentali, o non sarà vissuto come Roma-Lazio, una sfida che da sola vale una stagione, ma Juventus-Torino ha un record importantissimo.
Il primo derby della Mole risale al 1907 ed è la prima stracittadina nella storia del calcio italiano.
Tutto qui? Nemmeno per scherzo perché la Juventus è la squadra più scudettata e tifata d’Italia e il Torino sarà sempre legato al mito di Valentino Mazzola e compagni, al mito di quella grande squadra che non conosceva il significato della parola sconfitta e si arrese solo al destino il 4 maggio del 1949 a Superga.

In programma mercoledì sera all'Olimpico, Atalanta-Juventus deciderà la settantasettesima edizione della Coppa Italia

Juventus-Torino (sabato 9 novembre ore 20:45)

Sbancando Udine, la Juventus ha ritrovato quella vittoria che le sfuggiva da tre partite (Champions compresa) e si è portata a quota 21.
Sesta a -5 dalla vetta, la squadra di Thiago Motta, che martedì ha impattato 1-1 con il Lens in Champions League, è l’unica senza sconfitte in campionato ma detiene (insieme a Bologna e Parma) il record di pareggi: 6.

Cedendo in casa alla Fiorentina, il Torino ha replicato il ko con la Roma ed è rimasto con 14 punti.
Battuto in sei delle ultime sette gare (Coppa Italia compresa), l’undici granata insegue il terzo colpo corsaro (2-1-3).

Il confronto diretto più recente si è concluso 0-0 ma la Juventus è avanti 92-44 nel bilancio dei 185 precedenti e non perde con il Torino da venti partite.
I migliori marcatori nella storia del derby della Mole sono l’ex juventino (fu anche presidente onorario del club) Giampiero Boniperti con 14 gol, quattro in più di Gugliemo Gabetto, che indossò entrambe le maglie prima di scomparire nella tragedia di Superga.

Pasquale Cosco

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