Spalletti ridisegna la Juventus: così i bianconeri con nuovo modulo
Nessuna rivoluzione ma un lento e inesorabile cambiamento: Luciano Spalletti sta ridisegnando la Juventus

È un lento ma inesorabile cambiamento quello che Luciano Spalletti sta portando nel mondo Juventus. Un lavoro che sta arrivando al suo massimo in questa sosta, nonostante i quattro giorni liberi concessi. Niente rivoluzioni nette e tagli col passato, ma il tentativo di cambiare una squadra per renderla sempre più a propria immagine e somiglianza e per farla tornare a vincere.
La difesa
Il lavoro è già partito dalla difesa, a partire dall’intuizione di portare indietro Koopmeiners ma non solo. Lo stop delle nazionali infatti ha aiutato Spalletti a pensare con insistenza alla possibilità di un cambio modulo, per creare una Juventus in formato 4-3-3 o 4-3-1-2 a seconda degli interpreti. Nello scenario ideale ed escludendo quindi gli infortuni sono Bremere Kalulu i titolari idea lei tra i bianconeri, con Gatti davanti a Rugani e con Kelly in fase di recupero. aspettando Cabal e oltre a Cambiaso, che può giocare su entrambe le fasce, a sinistra c’è Kostic, ritrovato rispetto all’era Tudor.
Il centrocampo
Tante certezze in mezzo al campo: dal capitano Locatelli all’intoccabile Thuram come mezzala sinistra. Un altro slot è comunque per Koopmeiners, ma non va sottovalutato anche Miretti in ripresa dopo l’infortunio. Il reparto rimane però affollato, con McKennie che veste i panni del jolly a seconda di modulo ed esigenze e Adzic usato finora poco da Spalletti nella sua Juventus.
L’attacco
Non mancano le soluzioni neanche davanti, a partire dalle ali. Dove le candidature principali sono quelle di Yildiz e Conceicao, ma dove non mancano anche le chance per uno Zhegrovain crescita di minutaggio e rendimento. Al centro la Juventus punterà ancora su Vlahovic, ma occhio anche alla possibilità di vedere in campo contemporaneamente anche Openda. Non David, però, almeno per il momento: «È un calciatore da quei minuti lì, quando le squadre avversarie si chiudono» parole nette di Spalletti, che lasciano aperto un tema tutt’altro che secondario nella nuova Juve.