Le Stelle 10 gennaio

Chiesa, da titolare a riserva: al Liverpool è un panchinaro fisso

Esploso alla Fiorentina, alla Juve aveva iniziato benissimo prima del grave infortunio al crociato. Ceduto ai Reds, ad Anfield fatica a trovare spazio

Esploso alla Fiorentina, alla Juve aveva iniziato benissimo prima del grave infortunio al crociato. Ceduto ai Reds, ad Anfield fatica a trovare spazio

Un famoso proverbio recita: “Dalle stelle alle stalle”. In questo caso, però, la locuzione più azzeccata è: “Da titolare inamovibile a riserva di lusso”. Stiamo parlando di Federico Chiesa, passato a fine agosto dalla Juventus al Liverpool a fronte di un corrispettivo di 12 milioni di euro più 3 di bonus. L’esterno azzurro si era messo in mostra nella Fiorentina, club nel quale aveva fatto tutta la trafila nelle Giovanili. Il passaggio in prima squadra è stato quasi una naturale prosecuzione di un percorso di crescita incredibile che ha visto il classe ’97 diventare tra i migliori nel suo ruolo. Nelle quattro stagioni con “i grandi” della Viola fa benissimo raggiungendo la doppia cifra sia nel 2019 (12) che nel 2020 (11). Inevitabile, dunque, che i top club italiani ed europei puntassero i riflettori su di lui. A spuntarla fu la Juve che versò nelle casse della società di Commisso 10 milioni di euro per il prestito biennale e poi 40 più 10 di bonus per l’obbligo di riscatto.

Chiesa e gli anni alla Juve

Al primo anno, sotto la gestione di Andrea Pirlo, contribuisce alla vittoria della Coppa Italia e della Supercoppa italiana chiudendo la sua prima stagione alla Signora con un bottino di 14 reti in 43 presenze complessive. In estate è tra i grandi protagonisti del successo dell’Italia di Roberto Mancini agli Europei: segna all’Austria agli ottavi e alla Spagna in semifinale. Inizia bene anche con Massimiliano Allegri, ma il 9 gennaio 2022, nella vittoriosa trasferta di campionato all’Olimpico contro la Roma (3-4), dopo un contrasto col giallorosso Smalling, riporta la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Un infortunio che segnerà la sua carriera e dal quale non si riprenderà mai del tutto. Tornato in campo il 2 novembre 2022, a 10 mesi dall’infortunio, Chiesa non è però più quello di un tempo, la sua falcata è meno fluida e una lunga serie di altri problemi fisici condizionano il suo rendimento costringendolo sempre più spesso ad alzare bandiera bianca. La Juve, nonostante i dieci sigilli in 37 gare nel 2023-24, decide di lasciarlo andare: finito ai margini del progetto tecnico di Thiago Motta, Federico vola in Premier League: a Liverpool.

Chiesa riserva di lusso a Liverpool

I Reds, certi delle sue enormi qualità, decidono di concedergli una chance. Nella rosa di Arne Slot, però, la concorrenza è folta, pertanto fin qui, frenato anche dall’ennesimo infortunio muscolare che l’ha tenuto ai box per oltre due mesi da fine settembre a metà dicembre 2024, ha racimolato appena 123 minuti distribuiti in quattro presenze complessive. Al Meazza contro il Milan in Champions League (17 settembre) fa il proprio debutto entrando nel recupero al posto di Momo Salah, mentre in campionato gioca 18 minuti nel successo interno per 3-0 contro il Bournemouth del 21 settembre. È quella la sua prima e fin qui ultima apparizione in Premier League. Quattro giorni dopo viene schierato titolare in Carabao Cup contro il West Ham e serve a Diogo Jota l’assist del momentaneo 1-1 (la gara finirà 5-1 per il Liverpool), mentre l’ultima presenza in assoluto risale al 18 dicembre, nei quarti contro il Southampton, quando prende il posto di Trent Alexander-Arnold a inizio ripresa.

Liverpool, Slot su Chiesa

Sulla possibilità di vederlo in campo in FA Cup contro l’Accrington Stanley, Arne Slot commenta: “Ogni partita è una possibilità per mettere minuti nelle gambe, per lui è stato finora difficile non solo per una questione di forma fisica ma anche perché deve giocarsi il posto con Cody Gakpo, Luis Diaz, Diogo Jota, Darwin Nunez e Momo Salah. Tutti conoscono i numeri di Salah. Non ci sono molte ragioni per farlo uscire ed è anche molto in forma. Era il giocatore più in forma che si è presentato in precampionato e fa di tutto per mantenerla. Federico deve sicuramente fare i conti con il modo in cui è arrivato. Gli altri si stavano già allenando molto e abbiamo dovuto farlo lavorare per trovare la forma fisica necessaria per giocare.Vediamo quanto può aiutarci nelle prossime settimane perché la seconda parte di stagione è più importante della prima”.

Vincenzo Lo Presti

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