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Roma, Dovbyk tra Ranieri e Girona: cosa dice la sua stagione

Quale sarà il futuro di Dovbyk? Le voci di un ritorno al Girona rimbalzano in casa giallorossa, intanto Ranieri prende le sue difese
Niccolò Di Leo

Quale sarà il futuro di Dovbyk? Le voci di un ritorno al Girona rimbalzano in casa giallorossa, intanto Ranieri prende le sue difese

Se il Girona ha ottenuto una storica qualificazione in Champions League tanto del merito è anche di Artem Dovbyk. L’attaccante ucraino è stato il miglior marcatore del club nella passata stagione, segnando 24 gol e raccogliendo l’eredità di quello che, l’anno dopo, è diventato il suo rivale nel derby capitolino, Taty Castellanos. Non è strano, quindi, che al momento del suo trasferimento alla Roma i tifosi erano entusiasti di vederlo indossare la maglia giallorossa. Dovbyk, d’altronde, si è presentato nella Capitale come un bomber dalle spiccate capacità fisiche e soprattutto realizzative che non hanno trovato conferme nel corso della sua prima annata romanista. Le crescenti polemiche intorno al suo arrivo hanno dato adito, in queste ore, a voci su un suo possibile addio in estate, con il ritorno a Girona che sarebbe un’opzione da non dover scartare.

La stagione di Dovbyk

Ma cos’è successo ad Artem Dovbyk quest’anno? Dove sono finite le ventiquattro reti segnate la scorsa stagione? E realmente i suoi numeri sono così pessimi da doverci rinunciare dopo un solo anno? Nel rispondere a queste domande ci possiamo affidare ai suoi numeri. Quest’anno Dovbyk ha giocato 43 partite con la Roma, a conferma della fiducia data dai tre tecnici che si sono alternati sulla panchina giallorossa nel corso dell’anno: da De Rossi a Ranieri, passando per la parentesi di Juric. Titolarità alla quale Dovbyk ha risposto segnato 16 gol e servendo 4 assist, con una media di una rete ogni 190’. Di queste 30 apparizioni e 11 gol sono state in Serie A. In qualche modo si può spiegare così la crescente delusione dei tifosi romanisti, i quali si aspettavano sicuramente un contributo più importate da parte del classe 1997. Eppure, i margini di crescita ci sono. Dovbyk è alla sua prima stagione con la maglia della Roma e soprattutto nella tatticissima Italia e la fatica fatta dalla Roma soprattutto nella prima parte di stagione potrebbe in qualche modo spiegarne la discontinuità, favorita anche da un’annata meno rosea anche da parte di un uomo assist e un compagno fondamentale come Paulo Dybala.

Il futuro di Dovbyk nella Roma: Ranieri ci crede

La fiducia però a Trigoria non manca. Le parole di Ranieri in conferenza stampa, prima della sfida contro la Fiorentina, ne sono la conferma: “Io ancora ci credo. Lui è un giocatore che ha fatto grandi passi avanti. Non è un acquisto sbagliato. Ci sono giocatori che si adattano prima e altri dopo. Voi ricordate Dzeko. Lui ci ha portato tanti punti importanti. Come primo anno è positivo. Deve migliorare perché ha i mezzi e le capacità per farlo”. Basterebbero queste parole per spegnere ogni polemica, ma è normale che i tifosi abbiano tutto il diritto di chiedere e pretendere di più. Perché? Perché Dovbyk ha dimostrato di saperlo fare di poter dare di più. Le parole di Ranieri potrebbero fungere da veto sul suo futuro, ma non starà a lui decidere. Prima di tutto ci sarà una società da convincere che, forse aiutata anche dalla spesa fatta in estate, potrebbe decidere di trattenerlo davanti a offerte inferiori ai 30,5 milioni di euro sborsati in estate. Poi, però, l’ultima parola spetterà al nuovo allenatore e alle caratteristiche del gioco che proverà a imporre.

Niccolò Di Leo

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