
Grande Fratello, Cristina Plevani replica a Salvo Veneziano: “Buona sì, fessa no”
Acceso scambio di battute tra i due concorrenti della prima edizione: ecco cosa è successo

A 25 anni di distanza dal loro ingresso nella Casa del Grande Fratello, dove hanno convissuto per ben 99 giorni, Salvo Veneziano e Cristina Plevani non se le mandano a dire. L’ex pizzaiolo siciliano, classificatosi secondo, dalle colonne del Corriere della Sera ha accusato la vincitrice di non aver rispettato il patto fatto insieme a Pietro Taricone, altro finalista della prima storica edizione del reality più longevo della televisione italiana: “Con Cristina e Pietro ci eravamo impegnati che chiunque avesse vinto avrebbe dato 50 milioni a ciascuno degli altri due. Lei se li è tenuti tutti per sé, negando che ci fosse questo accordo. Io lo avrei fatto“, commenta Salvo.
Grande Fratello: botta e risposta tra Salvo e Cristina
La replica dell’ex bagnina di Iseo non si è fatta attendere. La Plevani, infatti, parlando nel documentario “Grande Fratello – L’inizio”, disponibile online sulle piattaforme Mediaset (non vi hanno partecipato Sergio Volpini, Roberta Beta e Rocco Casalino), interrogata sulla questione, la bresciana si è difesa così: “I miei amici mi dissero: ‘Buona sì, ma fessa no’, tieniti i 250 milioni’. E Pietro Taricone a fine programma mi consigliò di tenermi la cifra vinta. Gli altri comunque non fecero la fame…”.
Cristina Plevani sula storia d’amore con Pietro Taricone
Cristina ha poi raccontato della storia d’amore con Pietro Taricone, iniziata il quinto giorno, che sconvolse anche registi e autori (“Ci fermammo tutti a vedere questo bacio”, raccontano nel documentario): “Non so ricordarti come siamo arrivati dietro a quella tenda e a quel divano – ammette –. Tutti erano già a dormire, era il quinto giorno. Ho fatto parlare tutta Italia. Prima fu costruita una capanna, poi andammo sotto il tavolo. L’abbiamo fatto anche in piscina, parlavo con Roberta nel frattempo: tutte le cartucce le ho spese lì – scherza –. Con la testa di oggi quelle cose non le farei, anche se oggi sono molto più dura e chiusa di 25 anni fa. Io mi concedevo al sesso, ma sapevo che lui nel frattempo aveva interesse per qualcun’altra: pensavo che così lui sarebbe rimasto con me. Marina aveva sensualità, aveva una mezza voce con la quale incantava gli uomini. Fuori da quella casa mi sono vista come una succube che non reagiva, spero però che non mi abbiano votato solo perché ero sedotta e abbandonata: tuttavia, sicuramente questo mi ha aiutato a farmi arrivare in fondo. E, una volta rimasti in tre, volevo vincere io. Peccato solo per il vestito, era veramente brutto…”.