Sanremo, la Brancale si spoglia del personaggio: “Vi presento ‘Casa mia…'”
Serena Brancale porterà qualcosa di diverso a Sanremo 2026, come da lei stesso spiegato nell’ultima intervista
A Sanremo 2026 ci sarà anche Serena Brancale. La cantante trentaseienne, originaria di Bari, vuole dare continuità al percorso che ha intrapreso nell’edizione precedente quando, sulle ali del successo di ‘Baccalà’ si è presentata al Festival con la canzone ‘Anema e Core’. Un brano diventato presto hit, ballato e conosciuto da tutti, che all’interno racchiudeva una musicalità diversa da quella alla quale siamo sempre stati abituati. Poco estetica, molto pratica, la Brancale sale con i propri strumenti sul palco. Le sue percussioni sono la tela sulla quale dipinge la base della musica, che sull’Ariston sarà prodotta dall’orchestra guidata dalla sua maestra di Conservatorio. Come ha svelato ai taccuini di Repubblica.
Sanremo 2026 sarà la grande prova di Serena Brancale
Per la cantautrice barese il test di Sanremo 2026 non sarà solo la ricerca di una continuità artistica che, quest’estate, l’ha rivista protagonista insieme ad Alessandra Amoroso con la canzone ‘Serenata’. Sarà anche l’occasione per provare qualcosa di differente, di più intimo, ma allo stesso tempo coinvolgente. Il brano ‘Casa mia’ non ha bisogno di presentazioni. Nel titolo c’è tutto ciò che di più sentimentale può esserci: la casa intesa come focolare, intesa come famiglia, come quelle persone che ci sono sempre, in ogni momento. Con ‘Casa mia’ la Brancale porterà qualcosa di più del solito, svestirà i panni del personaggio e si presenterà al pubblico come Serena.
Serena Brancale racconta ‘Casa mia’
Nell’intervista che ha rilasciato a Repubblica, la stessa Serena Brancale ha raccontato il valore di questa canzone che, per la cronaca, ha già superato il test per lei più arduo di tutti, il parere della sorella Nicole: “Sarà qualcosa di diverso ci sarà, per forza. È più personale. Anche perché non vorrei mai diventare un personaggio che ha sempre lo stesso ruolo. Mi viene da cantarla ma non posso. Diciamo che somiglia tanto a questo scorcio di casa, all’angolo con il piano. Il giudizio di mia sorella? Quello che temo di più. Perché so che Nicole me le dice tutte, siamo cresciute in simbiosi anche se da piccole era lei quella casinista. Io ero ordine e disciplina“.