Il tecnico ha chiesto a Tare di consegnargli un Milan da 22 giocatori: detto, fatto. Ecco il piano per la stagione

Una lunga estate più tardi, è tutto un altro Milan rispetto a quello che si presentava ai nastri di partenza di una stagione con tante incognite. Da un lato il ritorno di Allegri in panchina dona speranza a tifosi e ambente, dall’altro le delusioni soprattutto del campionato terminato con un anonimo piazzamento fuori dalle coppe attenuato anche l’entusiasmo per le novità. Sta di fatto, però, che dopo in primo bilancio importanti novità in rossonero già si possono evidenziare.
Le bugie di Tare
I fatti hanno per esempio smentito le bugie – strategiche – del neo ds Igli Tare. Quel «Non faremo rivoluzioni» oggi è stato cancellato dai fatti e, soprattutto, dalle richieste di un Allegri che è subito stato chiaro con la dirigenza rossonera. Senza coppe e con un unico obiettivo, quello del ritorno in Europa e possibilmente in quella che conta, il tecnico ha chiesto un Milan ridotto all’osso. Niente rose extralarge e giocatori scontenti: 22 o 23 elementi al massimo, contando anche i tre portieri. Una missione che sembrava impossibile pensando alla maxi rosa che Tare si è trovato a dover gestire in partenza. Ma che oggi, tre mesi più tardi, si può considerare perfettamente riuscita.
I rischi
È evidente quanto pericolosa sia una scelta simile. Allegri si ritrova infatti a lavorare con un gruppo composto da appena ventidue uomini, di cui tre portieri. Un caso più unico che raro pensando ai numeri mostrati dal Milan stesso e dalle dirette concorrenti negli ultimi anni. Se si tratti di un gruppo sufficiente o meno per arrivare fino al termine della stagione, anche senza coppe, potrà dirlo soltanto il tempo. E soprattutto il campo: da diciannove uomini di movimento la rosa rossonera è già scesa a diciotto per il prossimo mese e mezzo visto l’infortunio di Jashari. E può virtualmente essere considerata momentaneamente a quota sedici vista la necessità di far ambientare due giocatori a esperienza limitata come Athekame e Odogu.
Le scelte
Compito arduo per Allegri, che si prepara a gestire il Milan, almeno per il momento, con un 3-5-2 basato sulla duttilità di diversi giocatori in rosa. Nessun problema in difesa, al centro, dove sono addirittura sei i giocatori a disposizione contando anche Bartesaghi. Qualche dubbio in più riguarda invece le fasce: a sinistra oltre a Bartesaghi Estupinan, a destra invece Saelemaekers e Athekame. Non c’è più Reijnders in mediana, ma le opzioni con Modric, Ricci, Jashari, Rabiot, Fofana e Loftus-Cheek non mancano. Tanta abbondanza, così come in avanti: molto dipenderà da Leao, che sarà affiancato però da Pulisic e Nkunku a rotazione con Gimenez che rimane l’unica punta vera a disposizione: guai a darlo per disperso.
Claudio Ferrari