Se la Juventus viaggia ancora a punteggio pieno gran parte del merito va al tecnico capace di incidere a gara in corso

C’è una Juventus–Inter prima di Tudor e una dopo. La storia del derby d’Italia di sabato sera ha detto questo: straordinario l’impatto del tecnico bianconero con i cambi a gara in corso. Al minuto 64, quando Chivu ha inserito Bonny e Zielinski, è riuscito a trovare in fretta prima il 2-2 di Calhanoglu su assist proprio del polacco e poi il 3-2 di Thuram su assist di Dimarco. Al minuti 73, però, anche Tudor ha fatto i suoi cambi. E la gara è cambiata radicalmente.
La scelta di Tudor
Dopo il ribaltone Tudor ha scelto di dare una nuova veste alla sua squadra. Prima dentro Openda, Cabal e Adzic, cinque minuti più tardi spazio anche a David e Joao Mario. Attacco rivoluzionato, ma senza rinunciare a Yildiz. Disegnando una trequarti da 39 anni complessivi, contando accanto al turco anche il montenegrino, che dopo una stagione rovinata dai tanti infortuni è stato trattenuto con convinzione alla Continassa. E, almeno per ora, per ottime ragioni.
L’impatto dei cambi
Se la Juventus va avanti ancora a punteggio pieno, parte importante del merito va anche a Adzic, che con la rete segnata contro l’Inter è diventato il giocatore straniero più giovane a segnare con la maglia bianconera nel derby d’Italia. Oltre al montenegrino, però, meriti importanti vanno anche a Tudor, che è riuscito a incidere ancora una volta sulla gara con i cambi dalla panchina. Aspettando il miglior Cabal, il nuovo acquisto Openda ha trovato i primi minuti con la maglia bianconera. E, soprattutto, nonostante la panchina iniziale David è riuscito a incidere mettendo la firma sull’assist – si fa per dire – proprio in occasione del gol di Adzic. E in attesa di scoprire quale sarà la miglior formula offensiva della squadra di Tudor, i segnali sono incoraggianti. E alla Continassa era da tanto che non si sentivano i brividi della vetta della classifica.
Claudio Ferrari