
A Massimiliano Allegri viene spesso rimproverato di non essere al passo con i tempi, privilegiando uno stile più tradizionale rispetto alle tendenze moderne. Eppure, il segreto che ha riportato il Milan in vetta alla Serie A sta proprio nella concretezza riportata dall’allenatore livornese. Allegri ha ridato equilibrio e identità alla squadra, riportandola al centro del calcio italiano con principi chiari: giocatori nel ruolo giusto, pragmatismo e capacità di gestire situazioni e comunicazioni con esperienza da veterano della panchina. Lo schema 3-5-2 “fluido”, introdotto già durante la tournée asiatica, è stato assimilato progressivamente dai giocatori e apprezzato dai tifosi, valorizzando i talenti individuali senza compromettere la solidità tattica.
La forza del gruppo attraverso i singoli
L’allenatore ha saputo collocare i calciatori nei ruoli più adatti, costruendo una squadra che funziona. Il risultato è un Milan concreto e disciplinato, senza fronzoli ma sempre capace di esprimere talento: Maignan è capitano, Tomori ha ritrovato concentrazione e rendimento, Saelemaekers è tornato centrale, Pulisic guida l’attacco e Rafael Leao viene stimolato e guidato con precisione. Lo zoccolo duro è profondamente diverso rispetto allo scorso anno e Allegri ha saputo completarlo con innesti studiati attentamente, su tutti Luka Modric, subito al centro del gioco, affiancato da Adrien Rabiot, il cui arrivo segna un ritorno in squadra fortemente voluto dal tecnico.
Non sottovalutare il piano emozionale
Il 3-5-2 offre un equilibrio moderno, con Leao-Pulisic o Nkunku-Gimenez in attacco, e mezzali capaci di inserirsi grazie alla visione di Modric e alla spinta dei “quinti” come Saelemaekers ed Estupinan. Anche Fofana, Ricci e Loftus-Cheek trovano nel nuovo Milan ruoli chiari e maggiore incisività. Allegri ha lavorato anche sul piano motivazionale, ridando sicurezza a un gruppo scosso dopo il ko iniziale con la Cremonese. Il risultato è una squadra competitiva e costante, pronta a confrontarsi con le rivali in campionato e coppe europee, con reali possibilità di fare la differenza sul lungo percorso delle 38 giornate.