Analisi 7 febbraio

La Fiorentina vola, l’Inter precipita e il Napoli gode

La Viola di Palladino piega i nerazzurri grazie alla rete di Ranieri e alla doppietta di Kean. Simone Inzaghi fallisce l'aggancio alla vetta e Conte gongola

La Viola di Palladino piega i nerazzurri grazie alla rete di Ranieri e alla doppietta di Kean. Simone Inzaghi fallisce l’aggancio alla vetta e Conte gongola

Centotrentasette giorni dopo l’Inter torna a perdere in campionato. Si ferma a 17 (13 vittorie e quattro pareggi) la striscia di risultati utili consecutivi dei nerazzurri. La formazione di Simone Inzaghi, sconfitta dal Milan nel derby del 22 settembre 2024, cade rovinosamente all’Artemio Franchi contro la Fiorentina incassando la seconda sconfitta del proprio campionato. Un match senza storia quello contro la Viola, con i campioni d’Italia praticamente mai pericolosi dalle parti di De Gea e affossati dalla rete di Luca Ranieri e dalla doppietta di uno scatenato Moise Kean. Un 3-0 senza appello, dunque, che esalta le doti di una Fiorentina ritrovata, ma soprattutto fa godere il Napoli: l’Inter, infatti, fallisce l’operazione aggancio e resta a tre punti dalla vetta occupata attualmente dagli azzurri di Antonio Conte.

Fiorentina, prima il Milan e poi l’Inter: doppio colpo all’Artemio Franchi

La débâcle in terra toscana nel recupero della 14ª giornata ha un sapore amaro e un retrogusto quasi “storico”. Lato viola, i gigliati, che lo scorso 6 ottobre si sono imposti anche contro il Diavolo (2-1 con reti di Yacine Adli, ex della gara, Christian Pulisic e Albert Gudmundsson) non battevano Milan e Inter all’Artemio Franchi nello stesso campionato dalla stagione 2015-16, quando la squadra guidata in panchina dal portoghese Paulo Sosa superò 2-0 i rossoneri nella gara d’esordio con punizione di Marcos Alonso e rigore di Josip Ilicic e i nerazzurri alla 25ª: vantaggio ospite con Brozovic e rimonta dei padroni di casa firmata dal colpo di testa di Borja Valero, all’epoca ancora regista della Fiorentina, e dal tap-in di Khouma Babacar in pieno recupero.

Inter, che débâcle a Firenze

Lato Inter, invece, i nerazzurri non perdevano una partite con tre gol di scarto dal 19 maggio 2019 quando, al San Paolo – all’epoca si chiamava ancora così -, la squadra guidata in panchina da Luciano Spalletti perse 4-1 contro il Napoli di Carlo Ancelotti: Zielinski, ora alla corte di Simone Inzaghi, aprì le marcature per i partenopei mentre nella ripresa Mertens e Fabian Ruiz (doppietta) resero il passivo ancor più pesante per gli ospiti. Inutile, nel finale, il sigillo di Mauro Icardi dagli undici metri. Stesso scenario e identico epilogo il 2 dicembre 2016, quando ancora Zielinski, Hamsik e Insigne siglarono il 3-0 dei campani sui lombardi di Stefano Pioli. Prima del capitombolo del Franchi contro la Fiorentina, era infatti quella l’ultima sconfitta per 3-0 dell’Inter.  

Inter a secco: da quando non chiudeva una partita senza gol

Come se non bastasse, per la prima volta in questo campionato la banda di Simone Inzaghi ha chiuso una partita senza andare a segno. L’ultima volta che i nerazzurri non riuscirono a trafiggere il portiere avversario in Serie A era il 4 maggio 2024, al Mapei Stadium contro il Sassuolo: Lautaro e compagni, però, si erano già laureati campioni d’Italia e la trasferta in Emilia aveva più un sapore da gita fuori porta che da impegno ufficiale. Riavvolgendo il nastro ancora più indietro, per trovare una partita di campionato nella quale l’Inter è rimasta all’asciutto tocca andare al 15 aprile 2023, quando il Monza espugnò il Meazza con il più classico dei gol dell’ex siglato di testa da Luca Caldirola. Sulla panchina dei brianzoli, ironia della sorte, c’era proprio quel Raffaele Palladino che anche con la Viola è riuscito a imbrigliare il collega firmando una vittoria clamorosa. Inter e Fiorentina si ritroveranno di nuovo una contro l’altra lunedì alle 20.45, quando al Meazza si disputerà la sfida del girone di ritorno: i ragazzi di Simone Inzaghi sono avvisati, ma allo stesso tempo avranno l’occasione per prendersi una rivincita e sanare le ferite procurate da una serata nera, anzi nerissima, che potrebbe costare un altro scudetto. 

Vincenzo Lo Presti

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