Le Stelle 25 novembre

Ronaldinho non dimentica il Milan: “Li amo molto”

Una carriera stellare, 17 titoli, tra cui una Coppa del Mondo e una Champions League, Ronaldo de Assis Moreira è stato rossonero dal 2008 al gennaio 2011

Una carriera stellare, 17 titoli, tra cui una Coppa del Mondo e una Champions League, Ronaldo de Assis Moreira è stato rossonero dal 2008 al gennaio 2011

Ronaldo de Assis Moreira, per tutti Ronaldinho, è nato a Porto Alegre il 21 marzo del 1980 e, nel primo decennio degli anni Duemila, è stato innegabilmente uno dei calciatori più forti presenti sul pianeta. Dopo gli esordi in Brasile con il Gremio, in Europa ha fatto le fortune di Paris Saint-Germain e, soprattutto, Barcellona, vincendo tutto quello cui un calciatore può ambire: Scudetti, Coppe e Supercoppe nazionali varie, Champions League, Coppa Libertadores e Recopa Sudamericana e, con la selezione verdeoro, Coppa del Mondo, Coppa America, Confederations Cup e un bronzo alle Olimpiadi.

Ronaldinho si racconta

“Sono stato un giocatore felice. Ho fatto la cosa che mi piaceva di più e grazie a Dio ci sono riuscito, giocare è la cosa che più amavo al mondo”, afferma Ronaldinho, ospite di Champions Lounge, il ‘salottino’ di approfondimento calcistico in onda ogni giovedì sul canale Twitch dedicato con Fabio Cordella, Sabrina Uccello e Marco Giordano. Iconico, e indelebile nelle menti di tanti appassionati di questo sport, il suo gol segnato al Chelsea: “Non l’ho pensato! È venuto da sé. Ho pensato alla cosa più facile e veloce da fare, ed è arrivato”. L’ex fuoriclasse, 853 presenze ufficiali e 328 reti in carriera (alla media di 0,38 gol a partita), incensa poi alcuni ex compagni: “Oggi ci sono tanti calciatori che mi fanno sorridere, mi danno gioia. Messi, Neymar… tanti giocatori sono bravi. Il calcio è sempre bello, non importa la partita o dove sei. Sempre ti fa emozionare, sognare”. Tra i grandi talenti prodotti dal calcio italiano, nessun dubbio: “Per me Roberto Baggio. Mi piaceva troppo”.

L’esperienza al Milan

Due anni e mezzo, precisamente dal luglio 2008 al gennaio 2011: tanto è durata l’avventura di Ronaldinho in Italia, con la maglia del Milan. Nessun titolo, ma 26 gol in 95 presenze e l’amore incondizionato del popolo rossonero, che l’ex fuoriclasse non dimentica: “Al Milan i tifosi mi hanno sempre trattato benissimo, anche prima di arrivare in squadra. Anche quando giocavo al Barcellona contro il Milan, mi chiamavano e mi davano affetto. Quando poi sono arrivato, è stato in crescendo. Li amo molto. Cafu anche in allenamento mi ha sempre messo in difficoltà, uno dei più forti. Poi Maldini, un capo. Nel Milan di Fonseca mi piace molto Leao, mi piace vederlo giocare”. Poi, una lancia spezzata in favore di Allegri, tecnico del Milan nel momento della cessione al Flamengo e che lo mise fuori squadra dopo una ‘nottata brava’: “Un rapporto buonissimo, un grande allenatore. Non ho avuto alcun problema con lui”. Infine, la sua squadra-tipo: “Nel mio 4-3-1-2 ideale in porta c’è Dida. Il terzino destro sarebbe Cafu, il sinistro Roberto Carlos. I due centrali sono Paolo Maldini e Rafa Marquez. Come play Thiago Motta, mentre i due interni di centrocampo sarebbero Deco e Andrea Pirlo. Il 10 non sarei io, sarebbe Leo Messi. I due davanti invece Ronaldo e Romario”.

Giordano Grassi

Potrebbe interessarti

Analisi
Roma, Gasperini non vede Dovbyk: a gennaio può arrivare la separazione?
L'attaccante ucraino è finito in fondo alle gerarchie offensive e Gasperini non lo ha nascosto. Nei prossimi mesi può trasferirsi lontano dalla Capitale
Le Stelle
Alcaraz è diventato uomo: la cura dei dettagli è da n. 1
Carlos Alcaraz è maturato molto negli ultimi mesi come dimostrato dalla sua recente invenzione
Le Stelle
Leader De Ketelaere: è l’uomo chiave dell’Atalanta di Juric
Il belga cresce ancora: senza Lookman il suo ruolo diventa ancor più centrale, come confermano i numeri e le idee di un allenatore che riesce a esaltarlo
Nico Paz, Como
Le Stelle
Nico Paz si fa spazio tra i campioni: simbolo di speranza per la Serie A
Una giovane stella brilla nel vecchio firmamento della Serie A, tra leggende al tramonto c'è un giovane che si prende la scena
Le Stelle
Bremer – Thuram-Yildiz sono la “spina dorsale” della Juventus: imprescindibili per Tudor
Bremer, Thuram e Yildiz sono i perni della Juventus, punti di riferimento per la squadra e per Tudor che non può più farne a meno
Le Stelle
Champions League, l’Inter debutta contro l’Ajax e ritrova un ex in campo
L'Inter ritrova l'ex Klaassen al debutto in Champions League contro l'Ajax, per lui una parentesi breve ma soddisfacente in nerazzurro
Le Stelle
Nico Paz contro Valentin Carboni: Como-Genoa a passo di tango
Compagni in Nazionale, i due figli d’arte sono pronti a sfidarsi nel posticipo della terza giornata di Serie A
Le Stelle
Musetti a Chengdu pensando a Torino
L'obiettivo di Musetti in quest'ultima parte di stagione è la qualificazione alle ATP Finals di Torino
Modric
Le Stelle
Modric infinito: subito decisivo con la maglia del Milan
Primo gol in Italia per il centrocampista croato, che ha regalato la vittoria ad Allegri contro il Bologna
Nicola Zalewski
Le Stelle
Atalanta, Zalewski protagonista assoluto. E i 17 milioni spesi forse non sono stati un azzardo…
L'ex Roma e Inter, con un assist, una traversa e infine il gol, ha trascinato l'Atalanta nella vittoria per 4-1 contro il Lecce