Analisi 14 ottobre

ATP Shanghai: i voti ai campioni della racchetta

Jannik Sinner straripante nel penultimo Masters 1000 della stagione andato in archivio in Cina
Filippo Re

Jannik Sinner straripante nel penultimo Masters 1000 della stagione andato in archivio in Cina.

È tempo di bilanci nel tennis maschile dopo la conclusione dell’atteso appuntamento di Shanghai e non potevano, quindi, mancare i nostri voti ai campioni della racchetta.

Jannik Sinner 10 e lode

Un solo set perso in tutto il torneo al terzo turno con l’argentino Tomas Etcheverry: anche se non è mai facile vincere un Masters 1000, l’azzurro l’ha fatto apparire tale con una superiorità disarmante a partire dai quarti con Daniil Medvedev, senza dimenticare ovviamente il simbolico passaggio di consegne con Novak Djokovic nell’atto conclusivo vinto dall’altoatesino per 7-6 (7-4) 6-3.

Novak Djokovic 8

Il 2024 ha visto Nole a digiuno di Slam vinti, ma l’oro olimpico di Parigi e la sensazione che il serbo abbia ancora il desiderio di competere ai massimi livelli sono i due fondamentali elementi da cui ripartire in vista della prossima stagione in cui il 37enne di Belgrado sogna di mettere le mani sul 25° titolo in un Major.

Tomas Machac 9

La rivelazione assoluta di questo torneo che lo vede protagonista della sorpresa più sconvolgente con l’affermazione nei quarti ai danni di Carlos Alcaraz, piegato con il punteggio di 7-6 (7-5) 7-5 al termine di una prestazione pressoché perfetta; la sensazione è che il traguardo della top 20 in graduatoria verrà raggiunto molto presto dal ceco.

Taylor Fritz 6

Manca sempre un centesimo per fare un euro al californiano che, dopo la finale persa nettamente con Sinner agli US Open, spreca l’opportunità di battere Djokovic per la prima volta dopo nove k.o consecutivi, non approfittando di un fastidio alla schiena accusato da Nole nel corso della seconda frazione.

Daniil Medvedev 5

Ha l’alibi di un problema alla spalla che lo limita molto nella sfida dei quarti con il numero uno al mondo in cui raccoglie la miseria di cinque giochi, tuttavia trasmette l’impressione di non crederci più molto quando affronta Sinner, avendoci perso sette degli ultimi otto confronti diretti.

Carlos Alcaraz 4

Reduce dalla epica finale vinta con il nativo di San Candido nell’atto conclusivo del torneo di Pechino, il 21enne iberico dimostra di non avere quella continuità necessaria per tenere testa a Sinner nella classifica ATP, precipitando a -4800 punti di distacco dall’italiano.

Jakub Mensik 7,5

Sentiremo ancora parlare del classe 2005, capace di vincere ben quattro partite al set decisivo prima di farsi rimontare dal suo idolo Djokovic nei quarti; il talento di Prostejov sembra, infatti, dotato del tennis necessario per arrivare nella zona nobile della graduatoria in futuro.

Matteo Berrettini, Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi 6

Un voto unico per i nostri tre connazionali che vincono le partite in cui sono favoriti, non riuscendo, però, a compiere l’impresa quando si trovano dalla parte sbagliata del pronostico: il romano e il sanremese si arrendono, rispettivamente, a Holger Rune e Daniil Medvedev in tre set dopo essersi aggiudicati il parziale d’apertura, mentre il toscano cede in modo netto al suo idolo Djokovic.

Lorenzo Musetti 5

Chi scrive è un amante del tennis del nativo di Carrara che è, ormai, una mosca bianca nel circuito con il suo splendido rovescio ad una mano, però riteniamo che la medaglia di bronzo a Parigi sia in debito d’ossigeno in questa parte finale della stagione in cui perde due incontri alla sua portata con Yunchaokete Bu a Pechino e con David Goffin a Shanghai.

Filippo Re

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