Analisi 4 gennaio

Inter, è nata la zona Inzaghi: quanti gol nel primo quarto d’ora della ripresa

Tra il 45’ e il 60’ i nerazzurri azzannano la partita: 15 delle 56 reti stagionali sono arrivate all’alba della seconda frazione di gioco
Francesco Asprea

Tra il 45’ e il 60’ i nerazzurri azzannano la partita: 15 delle 56 reti stagionali sono arrivate all’alba della seconda frazione di gioco

Dalla zona Cesarini alla zona (Simone) Inzaghi il passo è breve, anzi brevissimo. Se l’ex mezzala era uno specialista dei gol nei minuti finali del match, la squadra del tecnico piacentino, l’Inter, azzanna le partite e punisce gli avversari nel primo quarto d’ora della ripresa. Delle 56 reti messe a referto dai nerazzurri fin qui in stagione, infatti, 14 sono state realizzate tra il 45’ e il 60’, 15 se consideriamo che il raddoppio di Dumfries nella semifinale di Supercoppa italiana contro l’Atalanta è arrivato al minuto 60 e 1 secondo. Poco più di un quarto delle marcature interista, esattamente il 27%, sono dunque state siglate in questo lasso di tempo: è come se l’Inter rientrasse dagli spogliatoi rivitalizzata, pronta a sbloccare o chiudere l’incontro.

Tra il 30’ e il 60’ l’Inter è ingiocabile

Andando ad analizzare nello specifico, poi, i campioni d’Italia hanno colpito ben 12 volte nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione di gioco C’è dunque una mezz’ora, quella che va dal 30’ al 60’, nella quale l’Inter è quasi ingiocabile. Fra il tramonto della prima frazione e l’alba della ripresa i nerazzurri si abbattono come un uragano sugli avversari chiudendoli nella loro metà campo e indirizzando la gara verso i proprio binari. Un esempio emblematico è rappresentato dal match dell’Olimpico contro la Lazio, quando dopo un avvio un po’ difficoltoso Lautaro e compagni hanno pian piano preso le contromisure agli avversari e sono cresciuti alla distanza: nel giro di 12 minuti, tra il 41’ e il 53’, i campioni d’Italia hanno archiviato la pratica andando negli spogliatoi avanti di due reti grazie al micidiale uno-due firmato da Calhanoglu (su rigore) e Dimarco e mettendo in ghiaccio la partita con i sigilli di Barella e Dumfries.

L’Inter non molla mai

L’Inter, quindi, come un Diesel carbura piano, cresce e poi fa sua la partita entro l’ora di gioco. Se gli avversari dovessero riuscire a neutralizzare le folate offensive dei ragazzi di Simone Inzaghi, ecco dunque che il tecnico piacentino suona la carica e spinge i suoi, anche grazie alla panchina, all’arrembaggio finale. Nove gol sono infatti stati realizzati nell’ultimo quarto d’ora, tra il 75’ e il 90’. Segnale che la squadra lotta fino alla fine e se non riesce a chiuderla prima prova in tutti i modi a indirizzarla dalla propria parte fino al triplice fischio.

Vincenzo Lo Presti

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