Analisi 11 giugno

Italia, Gattuso sì o no? Senso di appartenenza e il Mondiale ma le ultime esperienze…

Dopo il no di Ranieri la Figc apre a Gattuso, ma sarà davvero la scelta giusta?
Jessica Reatini

Dopo il no di Ranieri la Figc apre a Gattuso, ma sarà davvero la scelta giusta?

Sono ore caldissime quelle che si stanno vivendo in casa Italia. Dalla sconfitta contro la Norvegia, di fatto, si è scatenato un effetto domino che non è ancora finito. 

La sconfitta contro Haaland e compagni ha portato il presidente della Figc Gravina a sollevare Spalletti dal suo incarico senza però avere nessun sostituto. Spalletti è andato in panchina, da esonerato, nella gara contro la Moldavia, vinta 2-0 con i gol di Raspadori e Cambiaso, e poi ha concluso la sua avventura in azzurro. 

Italia, il no di Ranieri e la virata su Gattuso

Così la Figc ha deciso di virare su Claudio Ranieri che però ha gentilmente declinato l’offerta preferendo mantenere la parola data alla Roma e ai Friedkin. Lo stesso sembra aver fatto Stefano Pioli, convinto di lasciare l’Arabia Saudita, che sembra a un passo dall’essere il nuovo allenatore della Fiorentina.

Così alla fine si è scelto di andare all-in su Gennaro Gattuso, in pole rispetto ad altri due campioni del mondo del 2006: Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro. Tra i tre Gattuso sembra il profilo giusto per guidare l’Italia alla ricerca della qualificazione al prossimo Mondiale.

Italia, perché scegliere Gattuso

Gattuso, di fatto, è un allenatore con carattere capace di dare una scossa a un gruppo che, soprattutto nelle ultime due gare, è apparso senza mordente e senza motivazione. Non solo, Gattuso è legato in modo indissolubile alla Nazionale: in azzurro ha giocato 73 partite ed è uno dei più presenti di sempre nella classifica all-time.

I dubbi ci sono però, e non sono da sottovalutare. Le esperienze da allenatore, al momento, non sono state esaltanti eccetto il suo esordio sulla panchina del Milan nella stagione 2017/18 con i rossoneri qualificati in Europa League e in finale di Coppa Italia.

L’esperienza di Napoli ha lasciato in dote una Coppa Italia ma in campionato gli azzurri si qualificarono settimi prima e quindi poi con la Champions sfumata all’ultima giornata. Poi Fiorentina, Valencia, Marsiglia e Hajduk Spalato, tutte esperienze che alla fine si sono concluse non nel migliore dei modi. 

Jessica Reatini

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