Analisi 25 novembre

Le pagelle della Coppa Davis: Italia da 30 e lode

Dopo il clamoroso bis azzurro è tempo di bilanci e voti che sono altissimi per i tennisti italiani
Filippo Re

Dopo il clamoroso bis azzurro è tempo di bilanci e voti che sono altissimi per i tennisti italiani.

Va in archivio una edizione indimenticabile della Coppa Davis per i nostri colori con il secondo successo consecutivo dopo una sola affermazione nei primi 122 anni di storia della più prestigiosa competizione a squadre in ambito tennistico; di seguito, le nostre pagelle.

Matteo Berrettini 10+

Il romano chiude da imbattuto in Davis nel 2024: dopo le tre vittorie di Bologna, ne arrivano altrettante a Malaga, compreso il doppio decisivo nei quarti con l’Argentina in tandem con Jannik Sinner; merita il voto più alto anche per il modo in cui reagisce di fronte agli innumerevoli infortuni che gli hanno impedito di partecipare alla Final Eight di un anno fa.

Jannik Sinner 10

Ordinaria amministrazione per il numero uno al mondo che porta a casa la seconda Insalatiera della sua ancor giovane carriera con otto set disputati, e vinti, in Davis nel corso dell’anno: massima resa, minimo sforzo per un tennista che, complici i tantissimi impegni nel circuito, trova comunque il modo per partecipare a questa fortunata spedizione. L’unica nota stonata? Il nuovo format potrebbe convincerlo a disertare la competizione nella prossima stagione.

Filippo Volandri 9

Sbaglia completamente la scelta del secondo singolarista contro l’Argentina, preferendo Lorenzo Musetti a Matteo Berrettini su una superficie molto più congeniale al tennis del capitolino, ma si riscatta alla grande a partire dal doppio di spareggio con i sudamericani, azzeccando, poi, ogni combinazione. In tre soli anni, diventa il capitano più italiano più vincente di sempre davanti al mitico Nicola Pietrangeli.

Lorenzo Musetti 6

Il toscano è consapevole di aver contribuito più da tifoso che da tennista in questa Final Eight in cui è lontano parente del giocatore ammirato quest’anno nella sfida persa nettamente con Francisco Cerundolo giovedì; non ce la sentiamo, però, di bocciarlo perché il nativo di Carrara aveva speso tantissime energie in precedenza, conquistando una storica medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi.

Simone Bolelli e Andrea Vavassori 8

Si meritano un voto alto per come approcciano la riunione a porte chiuse nello spogliatoio prima del doppio decisivo con l’Argentina: il romagnolo e il piemontese riconoscono i loro limiti e accettano di buon grado, anzi sostengono, la scelta di Matteo Berrettini e Jannik Sinner contro Maximo Gonzalez e Andres Molteni. L’unico momento critico di questa Final Eight viene, pertanto, superato nel migliore dei modi grazie anche al loro atteggiamento impeccabile.

Matteo Arnaldi e Flavio Cobolli 7

Non fanno parte dei convocati per Malaga, ma il loro contributo è fondamentale in questa stagione con il sanremese che vince una vera e propria maratona con Thiago Monteiro nella fase a gironi, imitato dal toscano che batte l’ostico Tallon Griekspoor nel duello che regala all’Italia il 1° posto nel raggruppamento.

Filippo Re

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