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Alcaraz fenomenale e se trova la continuità…

Quinto Slam messo in bacheca dallo spagnolo dopo il rocambolesco trionfo al Roland Garros
Filippo Re

Quinto Slam messo in bacheca dallo spagnolo dopo il rocambolesco trionfo al Roland Garros.

La finale del singolare maschile del Roland Garros ha incoronato per la seconda volta consecutiva Carlos Alcaraz che, dopo essersi imposto in cinque set un anno fa con Alexander Zverev, si è ripetuto opposto al nostro Jannik Sinner al termine di un duello decisamente più complicato in cui il nativo di El Palmar ha annullato ben tre match-point sul 3-5 0-40 del 4° set per, poi, imporsi al super tie-break della frazione decisiva dopo cinque ore e ventinove minuti, finale più lunga nella storia dello Slam parigino.

Alcaraz come Nadal

Una coincidenza ai limiti del paranormale unisce Carlitos al leggendario connazionale Rafa Nadal: il n. 2 della classifica ATP si è, infatti, aggiudicato il suo 5° Slam a 22 anni, 1 mese e 3 giorni, esattamente la stessa età che aveva Nadal quando mise in bacheca il suo quinto Major a Wimbledon il 6 luglio 2008 al termine di una finale altrettanto epica con Roger Federer dopo 4 ore e 48 minuti di gioco.

Carlitos ispirato da Rafa

Non a caso, il due volte vincitore di Parigi ha rivelato di essere stato ispirato dalle imprese del maiorchino: “Non ho guardato la targa con l’impronta di Nadal, ma ho pensato a Rafa quando ero sotto. Ho visto Rafa completare grandi rimonte grazie alla sua determinazione e lui rifiutava sempre di arrendersi. Devo rendermi conto di esserci riuscito davvero. Credo sia il primo passo. La coincidenza di aver vinto il quinto Slam alla stessa età di Rafa Nadal mi fa pensare solo al destino. È una statistica che terrò con me per sempre: vincere il quinto Major nello stesso momento in cui lo ha fatto il mio idolo e la mia fonte d’ispirazione è incredibile. È un grandissimo onore e spero di non fermarmi”.

Dove può arrivare Alcaraz?

Con Sinner unico rivale credibile in questo periodo storico di transizione dopo la conclusione dell’era dei Big Three, la doppia cifra pare assicurata sia per lo spagnolo che per l’italiano; il talento di Alcaraz è cristallino e ha dei momenti di pura onnipotenza dal punto di vista tennistico, ma dovrà cercare di migliorare la propria continuità di rendimento perché se è vero che non ha ancora perso una finale Slam è altrettanto vero che, in più di una occasione, si è fermato nei turni preliminari nei Major, facendosi sorprendere da avversari di caratura inferiore: se dovesse limare questo suo difetto, “sky is the limit” per il murciano che potrebbe realmente mettere nel mirino i 20 Slam conquistati da Roger Federer.

Filippo Re

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