
Bagnaia torna a vincere! Pecco, “respira questa libertà!”
Torna a vincere Pecco Bagnaia e si scrolla di dosso quella pesantezza che lo ha schiacciato per tutto il motomondiale: nella Sprint di Motegi è lui a passare per primo il traguardo

Sembra un fumogeno acceso nel momento sbagliato. Gli occhi lacrimano, ma non è per il fumo che accarezza le pupille. Forse è emozione, forse è liberazione, forse è il ritorno a una normalità che sembrava svanita. È una nuvola rossa che si alza su Motegi, è quella di Pecco Bagnaia che torna a vincere sulla sua Desmosedici. Sono passati mesi dall’ultima volta, giorni – 315 per l’esattezza – dal suo ultimo successo in una Sprint race. Era il 16 novembre del 2024. Pecco aveva ancora l’#1 sulla carena, quel numero che a breve Jorge Martin gli avrebbe soffiato vincendo un beffardo motomondiale, rubandogli il titolo forse nel suo anno migliore. Oggi le ambizioni sono diverse, gli obiettivi si sono ridimensionati. Ma non per lui. Bagnaia sognava questo momento perché dice la verità quando sottolinea di averci sempre creduto, di non essersi mai arreso. In un motomondiale dove tutto gli andava contro, lui e la sua squadra sono riusciti a dare al pubblico giapponese – sugli spalti – e quello mondiale – a casa – una versione di quel Pecco Bagnaia di cui avevamo bisogno.
Bagnaia torna alla vittoria…
Con il suo fare principesco ha sfrecciato tra le curve di Motegi. In Giappone, dove un anno fa metteva a segno una doppietta, Bagnaia si presenta prima con una grande pole position, poi con una gara ‘alla Pecco Bagnaia’. Partenza supersonica e poi via in fuga a caccia del traguardo. Dietro non può nulla Mir, non può nulla Acosta e non può nulla neanche quello straordinario Marc Marquez che a cinque giri dalla fine prova ad accendersi, ma quando ormai sono quasi 3 i secondi che lo separano dal futuro vincitore della Sprint. In attesa della gara lunga, le parole di Gigi Dall’Igna riecheggiano fortissime e lanciano un segnale: “sono uno sportivo e quando vinco penso a festeggiare”. Ed è giusto così, oggi ancor di più. Festeggia Ducati. Ma soprattutto festeggia Bagnaia e quella squadra che non lo ha mai mollato, che gli è sempre stata a fianco e che finalmente, anche se tardi, ha riportato su quello scuro e rabbioso volto un sorriso che mancava da troppo tempo.
…una rondine spazza via il gelido inverno
Impossibile non emozionarsi mentre al dodicesimo giro – con il racconto di Guido Meda che ha sottolineato la fine di una stagione fin troppo difficile – Bagnaia si avvicinava al traguardo con quel suo fare principesco. La dolcezza delle sue frenate nasconde una fortissima staccata, la perfezione delle sue traiettorie ci ha rimessi in pace con uno sport che era stato troppo duro, troppo severo nei suoi confronti. Non sarà certo una rondine a far primavera, la gara di domani sarà un altro test per capire se realmente il peggio è alle spalle. Quella rondine che vola in un cielo azzurro, dopo un gelido inverno, ci ridà, però, una speranza che era svanita. Ci fa respirare quella libertà di cui noi avevamo bisogno, di cui Pecco aveva bisogno. E allora, davanti al volto incredulo di chi ti aveva dato per vinto, di chi non credeva realmente nelle tue qualità e di chi, anche solo per un momento, ha dubitato: alza la testa Pecco e “respira la tua libertà”.