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Dal Verona al… Verona: l’Inter attende il riscatto di Correa

Il Tucu si presentò ai nerazzurri segnando una doppietta decisiva al Bentegodi e ai gialloblù ha siglato la sua unica rete in questa stagione. Con Lautaro ai box e Thuram a riposo, Inzaghi si affida a lui e ad Arnautovic per mantenere vive le speranze scudetto
Vincenzo Lo Presti

Il Tucu si presentò ai nerazzurri segnando una doppietta decisiva al Bentegodi e ai gialloblù ha siglato la sua unica rete in questa stagione. Con Lautaro ai box e Thuram a riposo, Inzaghi si affida a lui e ad Arnautovic per mantenere vive le speranze scudetto

27 agosto 2021, stadio Marcantonio Bentegodi: l’Inter, che all’esordio in campionato ha battuto con un netto 4-0 il Genoa al Meazza, sta pareggiando 1-1 contro l’Hellas Verona quando, al minuto 74, Simone Inzaghi richiama in panchina Lautaro Martinez, autore del momentaneo 1-1 – Ilic aveva portato avanti i padroni di casa -, per inserire Joaquin Correa. Il Tucu è uno dei fedelissimi del tecnico piacentino che dopo averlo allenato alla Lazio lo ha voluto anche nella sua nuova esperienza in nerazzurro “costringendo” la proprietà a sborsare 30 milioni di euro per portarlo alla Pinetina. L’impatto dell’argentino è subito devastante: dopo appena nove minuti dal suo ingresso sul rettangole di gioco firma il 2-1 con un colpo di testa e poi, in pieno recupero, bissa con un sinistro chirurgico mettendo il punto esclamativo all’incontro. Sembra l’inizio di una favola, invece è solo una splendida illusione: nel suo primo campionato, infatti, mette a referto altre due doppiette, prima all’Udinese, decidendo il 2-0 finale, e poi all’ultima giornata nell’inutile 3-0 alla Sampdoria concluso con la squadra in lacrime sotto la curva mentre il Milan al Mapei Stadium festeggia il 19° titolo strappato proprio ai cugini.

Correa, dal Paradiso all’Inferno

Non va meglio la stagione seguente, chiusa con quattro sigilli, tre in campionato a Spezia, Cremonese e ancora Sampdoria e uno in Champions League nel 3-3 del ritorno dei quarti di Champions League al Meazza contro il Benfica. Correa, chiuso in attacco dalla ThuLa, trova sempre meno spazio e quando viene chiamato in causa non brilla. Per tornare a rivedere sprazzi del Tucu laziale, bisogna ripartire dal principio: stadio Bentegodi, 23 novembre 2024, quando dopo appena 17 minuti sblocca la gara contro gli scaligeri servendo poi gli assist a Thuram e Bisseck nel 5-0 finale non prima di aver colpito anche una traversa. Il classe ’94 sembra ritrovato un’altra volta, eppure non riesce a graffiare quando chiamato in causa da Simone Inzaghi.

Inter, Inzaghi si affida a Correa e Arnautovic per battere il Verona

Il tecnico nerazzurro stasera gli darà un’altra chance: con Lautaro Martinez ai box per infortunio e Thuram a riposo in vista del ritorno della semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma martedì 6 maggio alle 21 a San Siro, a guidare l’attacco dei campioni d’Italia ci saranno proprio i “bomber di scorta”: Correa e Arnautovic. L’Inter ha bisogno di vincere per mantenere vive le speranze scudetto e per farlo si affida a chi di solito parte dalla panchina ed è chiamato in causa solo a gara in corso. Di fronte c’è il Verona di Paolo Zanetti, la squadra alla quale, insieme alla Sampdoria, il Tucu ha segnato più gol da quando è all’Inter (3). In generale la sua “vittima preferita” è il Milan (5), poi seguono i veneti e i blucerchiati (4). Insomma, Correa sa come fare male al Verona e ricordando quella magica serata d’estate di quattro anni fa proverà a riscattarsi.

Vincenzo Lo Presti

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