Fiorentina-Juve, Kean cerca il riscatto: occasione contro il suo passato

Il dodicesimo turno di Serie A propone un Fiorentina-Juventus dal sapore particolare. Da una parte i viola, ultimi in classifica e ancora senza vittorie; dall’altra una Juve reduce da tre risultati utili consecutivi e decisa a restare agganciata al gruppo di testa. Una sfida sempre carica di rivalità, che questa volta assume anche i contorni di un bivio fondamentale per entrambe.
Le condizioni di Kean
Gran parte delle speranze della squadra di Paolo Vanoli passano dai piedi di Moise Kean, uno dei grandi ex e chiamato a dare risposte importanti dopo un avvio di campionato opaco. L’attaccante è tornato ad allenarsi con il gruppo nei giorni scorsi, dopo il trauma alla tibia sinistra rimediato in Conference League a Mainz e che gli aveva fatto saltare sia la sfida con il Genoa sia gli impegni con la Nazionale. Superato l’infortunio, Kean è considerato pienamente disponibile e dovrebbe partire dal 1’: difficile immaginare che Vanoli rinunci al suo uomo più rappresentativo in un match così delicato.
Solo due gol in stagione
Il suo rendimento, fin qui, non è stato all’altezza delle aspettative. Kean è stato trascinato nel momento negativo vissuto dalla squadra sotto la gestione Pioli e ha faticato a riproporre quella continuità che lo aveva reso uno dei migliori attaccanti dello scorso campionato. Solo due reti nelle prime undici giornate e un contributo generale inferiore rispetto alla scorsa stagione, quando dopo lo stesso numero di partite aveva già segnato cinque gol spesso decisivi. Quest’anno, invece, i suoi lampi sono arrivati solo nella sconfitta con la Roma e nel rigore trasformato al 95’ contro il Bologna, che ha regalato un punto prezioso ai viola.
Tra Torino e Firenze
Per Kean, la gara contro la Juve avrà un valore speciale. Cresciuto nel settore giovanile bianconero e diventato il primo calciatore nato negli anni 2000 a esordire in Serie A e in Champions League, non è mai riuscito a esprimersi davvero con continuità all’ombra della Mole. Dopo le parentesi a Verona, Everton, PSG e di nuovo Everton, il suo secondo ciclo alla Juve si è chiuso nel 2024 senza gol e con diversi problemi fisici. A Firenze, invece, ha finalmente trovato la sua dimensione: 27 reti in 53 partite, più di quante ne abbia realizzate in tutta l’esperienza juventina (22 in 123 presenze). E contro la sua ex squadra ha già segnato lo scorso anno, scegliendo di non esultare per rispetto del passato.