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Il capolavoro di Luis Enrique: così ha reso grande il PSG

Una stagione semplicemente perfetta conclusa col secondo triplate della carriera: Luis Enrique ha riscritto la storia di un club
Iacopo Erba

Una stagione semplicemente perfetta conclusa col secondo triplate della carriera: Luis Enrique ha riscritto la storia di un club

Un altro capolavoro. Luis Enrique porta il PSG all’obiettivo che aveva sempre tanto inseguito ma che, per errori di vario genere, non era mai riuscito a raggiungere. La prima storica Champions del club parigino è arrivata anche e soprattutto grazie alle idee del condottiero spagnolo, entrato di diritto nell’Olimpi degli allenatori più influenti di sempre. Perché i campioni di Francia in carica erano diventati l’esempio lampante di come oltre a una possibilità di investimento praticamente infinita servissero anche le idee giuste per sfruttarla a dovere. E Lucho, ombre verticalizzeranno per eccellenza, ha aperto ai francesi la strada verso la gloria.

Giovani inarrestabili

Una squadra giovanissima, ma di smisurato talento. L’MVP della finale di Champions League Désiré Doué, che con una fantastica doppietta ha sotterrato le ambizioni dell’Inter, è la punta dell’iceberg di un processo che ha portato un club diventato nel tempo un’accozzaglia di campioni senza senso logico a diventare un’isola felice per futuri fuoriclasse. Merito della mano sapiente dell’allenatore spagnolo, ma anche di Luis Campo, artefice silenzioso di una struttura straordinaria con una visione calcistica illuminata.

Uno spogliatoio sacro

Ma Luis Enrique ha fatto un lavoro straordinario soprattutto nel creare quello che al PSG era sempre mancato: un gruppo forte, unito, coeso, che sapesse fare fronte comune e aiutarsi nei momenti di difficoltà. E lo ha fatto paradossalmente anche grazie all’addio di Mbappé, che lui stesso aveva individuato come il momento chiave per la svolta. “Senza di lui saremo più forti” aveva promesso. E così è stato. Nelle fasi finali della Champions il PSG è stata nettamente la squadra migliore sotto tutti i punti di vista, specialmente sul piano offensivo. E lo è stata perché più di ogni altra aveva una smisurata fiducia nei suoi messi. E se continuerà ad averla, resterà al top per tanto, tantissimo tempo.

Iacopo Erba

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