Il cuore di Cobolli è da n. 1: l’Italia si avvicina al tris in Coppa Davis
Cobolli regala la terza finale di fila all’Italia dopo aver annullato sette match-point a Bergs.

Tiene incollato alla televisione un Paese intero Flavio Cobolli che mostra tutta la sua grinta su Rai 1, stravolgendo involontariamente il palinsesto della serata a causa delle tre ore e quattro minuti di lotta con Zizou Bergs prima d’imporsi con il punteggio di 6-3 6-7 (5-7) 7-6 (17-15): il n. 22 della classifica ATP regala per la prima volta all’Italia la terza finale consecutiva in Coppa Davis, evento che nella storia della competizione non si verificava dal 2001 con l’Australia.
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Cobolli annulla sette match-point a Bergs
Il toscano di nascita, ma romano d’adozione, non ha un talento tennistico eccelso, ma compensa alla grande con un cuore infinito che vale assolutamente la prima posizione della classifica ATP come dimostrato dai sette match-point annullati all’avversario.
Il nostro connazionale è anche un ragazzo estremamente umile e corretto: bellissimo il gesto a fine a partita quando si siede vicino all’avversario in panchina per consolarlo quando si accorge che non riesce a smettere di piangere per il dispiacere provato al termine di un match epico.
Non è, però, ancora finita perché c’è da prendersi l’Insalatiera per il terzo anno di fila con l’atto conclusivo in programma domenica 23 novembre alle ore 15:00 a Bologna con Rai 1 che trasmetterà di nuovo l’evento insieme a SuperTennis TV sul canale 64 del digitale terrestre.
La dedica di Cobolli alla mamma, al fratello e all’amico Bove
Nell’intervista in campo, Flavio emoziona il pubblico ormai innamorato pazzo di lui con parole bellissime e sentite: “Non so che dire: so solo che siamo un gruppo di cinque ragazzi che mettono tutto ciò che hanno ogni volta che scendono in campo. Oggi sono riuscito a portare a casa questa vittoria solo grazie a loro. Voglio fare una dedica a mia mamma, che non è solita venire a questi appuntamenti. A mio fratello, che sta continuando a piangere… E smettila. A un mio grande amico, Edoardo Bove, che spero possa tornare presto a giocare a calcio”.