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Il derby della Capitale, storia e tradizione: i duelli di una sfida leggendaria

Lazio e Roma torneranno in campo per il derby della Capitale, il primo di questa stagione: chi avrà la meglio? I duelli da seguire con attenzione
Niccolò Di Leo

Lazio e Roma torneranno in campo per il derby della Capitale, il primo di questa stagione: chi avrà la meglio? I duelli da seguire con attenzione

Se passeggiando per le strade di Roma sentite uno strano silenzio, non spaventatevi. È tutto normale. I rumorosi cittadini della Capitale stanno vivendo una di quelle settimane ad alta tensione che si articola in una tacita preparazione a novanta minuti decisivi per l’andamento del proprio anno o, meglio, della propria stagione. Sì, parliamo di calcio, o forse no. Questa volta limitarsi a esprimere tutto con 22 giocatori che corrono appresso a un pallone è davvero troppo riduttivo. Il derby di Roma è molto di più, è una sfida tra due popoli: da una parte quello laziale, dall’altra quello romanista. Su un campo verde lungo 105 metri e largo 68 metri si affrontano stili di vita diversi, modi di essere opposti. Scende in campo una parte della storia di Roma.

Un derby tra due popoli: cori e scenografie colorano l’ambiente

La stracittadina è un duello costante tra due squadre, la Lazio e la Roma, tra due tifoserie che iniziano la propria partita già nei minuti che anticipano il match: tra cori, striscioni e scenografie che fanno e faranno stropicciare gli occhi. I laziali negli anni si sono caratterizzati per il loro richiamo alla storia e alla tradizione, i romanisti hanno spinto più sui propri simboli, quelle bandiere che son sempre stato un vanto, quasi un unicum, della propria squadra. Domenica, 21 settembre, alle ore 12.30 saranno questi i presupposti con i quali osserveremo l’ennesimo show che verrà messo in atto da due popoli pronti a sostenere i propri beniamini.

Lazio e Roma si sfidano nel derby: i duelli più emozionanti

Poi c’è il fischio d’inizio. La partita si sposta sul campo per novanta minuti ricchi di tensione. I cori cantati a squarciagola dalle due tifoserie creeranno il contesto ideale per regalare un derby che raramente delude le aspettative e che, anzi, è da sempre sinonimo di spettacolo. Il duello tra le due curve accompagnerà quelli che vedremo sul campo e sulle panchine. In primis, Sarri contro Gasperini. Due nuovi tecnici a confronto in un contesto che il primo conosce benissimo e che è del tutto nuovo, invece, per il secondo. Da qui la curiosità su come verranno schierate le due squadre in campo. Tra le poche certezze ci sono i portieri: un Provedel alla ricerca del riscatto dopo una stagione difficile, uno Svilar che si sta lanciando in una carriera dalle grandi premesse. Al centro della difesa della Lazio il leader sarà Alessio Romagnoli: romano, laziale. Ha vissuto in passato la stessa partita con la maglia della Roma, ma il suo cuore ha sempre battuto per i colori bianco e celesti. Non era romanista da ragazzo, ma lo è diventato, invece, Gianluca Mancini. Difensore arcigno, cresciuto con Gasp all’Atalanta, e che nelle stracittadine si è sempre contraddistinto per la sua tenacia e le sue provocazioni.

A proposito di grinta e di tenacia, il centrocampo della Lazio sarà guidato da un Matteo Guendouzi che in questi anni ha ben compreso il valore di questa partita. Alla sua terza stagione nella Capitale, dopo tanti scontri e battaglie, ora vuole riprovare l’ebbrezza di vincere un derby. Manu Konè sarà invece il Guendouzi della Roma. Quantitativo, più che qualitativo, è un giocatore che si spende per novanta e passa minuti senza mai pretendere un secondo di riposo. In un duello tutto francese sarà divertente scoprire chi avrà la meglio. E in attacco? Chi porterà i gol? Mattia Zaccagni è il capitano della Lazio, la certezza di una squadra che ha bisogno di affidarsi al sui numero 10. Dybala non ci sarà per infortunio e, allora, a ereditare i suoi oneri e onori sarà il giovane in rampa di lancio: Matias Soulé. Loro si muoveranno sugli esterni, al fianco delle punte che avranno il compito di gonfiare la rete. Castellanos e Ferguson non sono bomber nati, ma attaccanti moderni di tecnica e sacrificio. Una sfida curiosa tra due centravanti che sognano di diventare eroi per una notte.

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