Le Stelle 5 ottobre

Inter, Calhanoglu vede il Toro e si esalta: è la sua “vittima” preferita

Sempre più indispensabile nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi, il centrocampista turco ha segnato ben cinque reti ai granata in 13 partite
Luigi Indaco

Sempre più indispensabile nello scacchiere tattico di Simone Inzaghi, il centrocampista turco ha segnato ben cinque reti ai granata in 13 partite

Archiviato il netto 4-0 in Champions League contro la Stella Rossa, alle ore 20.45 l’Inter ospita al Meazza il Torino. Dopo il turno di riposo in coppa, Inzaghi ritrova la ThuLa e, come sempre, affida le chiavi della squadra ad Hakan Calhanoglu, vero e proprio faro della manovra nerazzurra. 

Inter, Calhanoglu indispensabile: quando non c’è si sente

Il centrocampista turco è indispensabile per il gioco dei campioni d’Italia e quando non c’è la sua assenza si nota parecchio. Non è un caso che nell’unico match in cui è rimasto in panchina, a Monza, l’Inter non abbia brillato pareggiando solo nel finale con Dumfries. Nel derby, poi, quando lui ha lasciato il campo ad Asllani, improvvisamente in mezzo si è aperta una voragine nella quale il Milan si è buttato creando parecchi grattacapi alla retroguardia nerazzurra fino a trovare poi la vittoria con il colpo di testa di Gabbia. Fin qui, tranne l’ultima uscita di campionato al Bluenergy Stadium contro l’Udinese, il classe ’94 è sempre stato sostituito a gara in corso: segnale chiaro che Inzaghi sa bene quanto sia importante ma anche che necessita di tirare un po’ il fiato. 

Calhanoglu, il giustiziere del Torino

Reduce dal gol su punizione contro la Stella Rossa – l’Inter non segnava su punizione diretta in Champions League dal 6 aprile 2010, quando Sneijder decise il quarto di finale di ritorno in Russia contro il CSKA Mosca -, quella contro il Torino sarà per Calhanoglu una gara speciale: i granata, insieme alla Fiorentina, sono infatti la “vittima” preferita del centrocampista. Sia contro la Viola (in 13 partite) che contro i piemontesi (14) Hakan ha messo a referto cinque reti. La scorsa stagione ha timbrato il cartellino sia nella gara d’andata che in quella di ritorno: all’Olimpico Grande Torino ha fissato il risultato finale sul 3-0 dal dischetto, mentre al Meazza ha addirittura realizzato una doppietta, colpendo prima con un sinistro secco e poi ancora su rigore nel 2-0 che ha dato il via alla grande festa nerazzurra a pochi giorni dalla vittoria aritmetica dello scudetto arrivata il 22 aprile nel derby contro il Milan. Riavvolgendo indietro il nastro, per trovare i primi due sigilli di Calhanoglu contro il Toro bisogna tornare al 28 gennaio 2020 quando, all’epoca con la maglia del Diavolo, siglò una doppietta nel 4-2 dei rossoneri ai tempi supplementari nei quarti di finale di Coppa Italia.

Vincenzo Lo Presti

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