Vasilije Adzic, Juve
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Juve, la storia di Adzic: eroe di un romanzo in bianco e nero

Adzic è l'eroe dell'ultimo derby d'Italia, il più giovane mattatore nella storia dell'Inter: un talento montenegrino sbocciato tra le strade di due Paesi in via di scissione
Niccolò Di Leo
Vasilije Adzic, Juve

Adzic è l’eroe dell’ultimo derby d’Italia, il più giovane mattatore nella storia dell’Inter: un talento montenegrino sbocciato tra le strade di due Paesi in via di scissione

Il derby d’Italia sta diventando una partita degna del genere ‘thriller’. Il 4-4 di un anno fa sembrava un unicum nella storia di una partita che non ha mai regalato grandi goleade, se non per qualche 3-2 o 2-3 sparso negli anni. Ultimamente, però, lo spettacolo tra tra Inter e Juve sta prendendo il dominio dei novanta minuti più attesi in un’intera stagione. Dopo l’emozionante pareggio della scorsa stagione a San Siro, ieri anche i tifosi dell’Allianz Stadium si son potuti godere il calcio nella sua essenza più pura. Due squadre che non aveva paura di giocare e di rischiare, rimonte su rimonte, gol spettacolari e giocate tecniche di altissimo livello. Una partita degna della storia che si porta dietro e decisa, come nel più avventuroso dei romanzi, da un giovane diciannovenne all’ultimo secondo: diventato eroe, per una notte o forse più, di un intero popolo.

Adzic, l’eroe di una notte bianconera

Si chiama Vasilije Adzic il classe 2006 che ha fatto urlare a squarciagola i tifosi della Juve e mandato in visibilio tutta Italia. Al 91′ di una partita combattuta e tesa, riceve palla dalla trequarti e lascia partire un missile che sporca le mani di Sommer e si infila sotto l’incrocio dei pali decidendo uno dei derby più sentiti e apprezzati al mondo. Un risultato che forse ha solo sognato nelle notti più insonni, un finale che probabilmente è ancor più speciale ed emozionante di quanto possa mai aver immaginato. Adzic entra così nel mondo dei grandi. Ora arriveranno le aspettative e le difficoltà, conseguenza di chi non è voluto entrare nel mondo della Serie A in punta di piedi, ma sfondando con un calcio il portone d’ingresso.

La nascita di Adzic

Arrogante, tanto quanto basta. Umile, solo quando serve. Adzic si è costruito negli anni questo momento. Lo ha atteso fin da quando era un giovane che tentava la strada del calcio colpendo con i piedi una pigna tra le strade di Niksic, città oggi montenegrina ma che all’epoca, nel maggio del 206, era ancora appartenente al binomio Serbia e Montenegro, dal quale quest’ultimo si sarebbe scisso proprio un mese dopo la nascita di Adzic. Insomma, venuto al mondo in un periodo particolare per la sua Nazione, il giovane diciannovenne ha iniziato a muovere i primi passi da calciatore proprio in una società locale: il Buducnost Podgorica. È qui che ha imparato i trucchi del mestiere e si è regalato il sogno di giocare nel massimo livello del suo Paese. Ad appena 16 anni, infatti, viene portato in prima squadra. Il suo esordio in campionato è ad agosto del 2022 e nelle successive due stagioni si conferma in pianta stabile arrivando a giocare 68 partite tra campionato del Montenegro, coppa nazionale e perfino preliminari di Champions League, segnando 11 gol e servendo ben 7 assist.

La Juve compra Adzic

Tra ottime prestazioni con il Podgorica e con le giovanili del Montenegro, nel 2024 il suo profilo viene notato da alcuni scout che ne consiglia l’acquisto alla Juve. I bianconeri non esitano e nel luglio di quell’anno sborsando 7,2 milioni di euro per acquistare il cartellino di Adzic. La Vecchia Signora lo porta in Italia con la speranza che le qualità viste in quel giovane talento montenegrino vengano confermate, ma entrambe le parti son consce che il percorso dev’essere graduale. Per il classe 2006, quindi, non c’è subito la Serie A. Viene spedito in Serie C alla Juve Next Gen ed è lì che inizia a confrontarsi con il calcio italiano, evolvendosi fisicamente e tatticamente sotto l’occhio vigile di Thiago Motta prima e di Tudor poi.

Adzic e i primi piccoli passi nella Juve

Proprio con il tecnico italo-brasiliano arriva anche la sua prima convocazione in massima serie a settembre 2024 (contro l’Empoli) e il suo esordio in Serie A negli ultimi 18′ del match vinto, per 1-0, contro la Lazio. Il talento di Adzic è evidente, sotto gli occhi di tutti, e il suo percorso di crescita è rapidissimo. Thiago Motta lo inserisce stabilmente in prima squadra, convocandolo sempre e regalandogli altre quattro apparizioni tra Serie A, Champions League e Coppa Italia. Quando, però, l’ex Bologna viene esonerato e, al suo posto, subentra Tudor il classe 2006 registra un piccolo passo indietro. Esce fuori dalle turnazioni per un periodo, ma impiega tre partita a conquistare la fiducia anche del nuovo allenatore. Ad aprile rientra in squadra trovando anche tre presenze consecutive contro Bologna, ancora Lazio e Udinese. Adzic concluderà il primo anno alla Juve con 9 presenze in prima squadra e 10 (4 gol e 2 assist) in Next Gen, tra la soddisfazione generale per essere riuscito a mettersi in mostra agli occhi del mondo bianconero, ma l’inconsapevolezza che quello sarà solo un primo e minuscolo passo verso una notte che segnerà per sempre la sua carriera.

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