Le Stelle 7 luglio

La prima settimana di Sinner a Wimbledon è già nella storia

Clamorosa prova di forza del n. 1 al mondo nelle prime tre partite dello Slam londinese
Filippo Re

Clamorosa prova di forza del n. 1 al mondo nelle prime tre partite dello Slam londinese.

Un Jannik Sinner da record nella prima settimana del torneo di Wimbledon che l’ha visto lasciare per strada complessivamente soltanto 17 giochi opposto al connazionale Luca Nardi, all’australiano Aleksandar Vukic e allo spagnolo Pedro Martinez.

Sinner batte il record di Federer

Il nativo di San Candido è, così, diventato il tennista nell’era Open ad aver concesso meno game nei primi tre turni, battendo anche il record stabilito nell’ormai lontano 2004 da Roger Federer che, in quell’edizione, ne perse 19.

La sensazione è che i giocatori di secondo piano scendano in campo senza speranze di poter mettere in difficoltà l’azzurro, solidissimo e continuo a differenza del suo grande rivale Carlos Alcaraz che, ogni tanto, accusa qualche passaggio a vuoto e, non a caso, ha già ceduto quattro set in altrettante partite disputate.

Jannik supera Berrettini e Pietrangeli

Per il n. 1 al mondo l’affermazione con Martinez è stata speciale anche perché, oltre a trovarsi per la quarta volta consecutiva tra i migliori 16 a Wimbledon, è arrivato a quota 17 ottavi nei tornei dello Slam, uno in più rispetto a Nicola Pietrangeli (16); in aggiunta, è anche l’azzurro nell’era Open con più qualificazioni tra i migliori 16 sull’erba londinese (4) davanti a Matteo Berrettini, fermo invece a quota tre.

In ultimo, Jannik è salito a quota 77 vittorie complessive negli Slam, nove in meno del record che appartiene ancora a Pietrangeli: continuando con questo ritmo, il sorpasso dovrebbe diventare realtà ai prossimi US Open.

Sinner non pensa ai numeri

In conferenza stampa, il campione altoatesino ha, però sottolineato di non essere interessato a queste statistiche: “Ho guardato le partite di Federer, così come i classici di sempre. Il tennis era sicuramente un po’ diverso, in un certo senso c’erano più serve and volley a quei tempi. L’erba era diversa. Ma sì, ovviamente mi è sempre piaciuto tantissimo guardare Roger giocare. Non ho mai giocato contro di lui in una partita ufficiale. Ma d’altro canto, il modo in cui giocavano era incredibile. Ora però il tennis è cambiato un po’, questo è certo. Sul record invece non mi interessa. Non guardo questo tipo di statistiche. So che tutto può cambiare molto rapidamente da un turno all’altro. Semplicemente sono molto contento di essere nel turno successivo”.

Filippo Re

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