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Milan, Leao è già a un bivio: atteggiamento ed errori non pagano

Tanta concorrenza quest’anno per il portoghese nel Milan di Allegri: non è più un intoccabile
Claudio  Ferrari

Tanta concorrenza quest’anno per il portoghese nel Milan di Allegri: non è più un intoccabile

Non solo la giacca: a rischio strappo nella gara dello Stadium tra Juventus e Milan c’è sta senza alcun dubbio anche la camicia di Massimiliano Allegri. Basta rivedere la faccia del grande ex di giornata in occasione della seconda grande occasione cestinata da Rafa Leao per rendersene conto. Due errori pesanti che, insieme al rigore sbagliato da Pulisic, hanno negato i tre punti ai rossoneri. Ma se lo statunitense è stato immediatamente perdonato anche pubblicamente nel post partita, diversa è la situazione per quanto riguarda il portoghese. 

Non solo forma

Tra la gara di Coppa Italia di agosto e il rientro in campo a inizio ottobre ci sono tante settimane in cui Leao non è stato bene. Giorni passati a lavorare per recuperare il tempo perduto e farsi trovare pronto il prima possibile da Allegri. Questo è un fatto, così come l’evidente stato di forma non ancora perfetto del portoghese. Le attenuanti del caso sono quindi avesse per il calciatore del Milan che, però, ancora una volta nella gara contro la Juventus ha messo in mostra tutti quei limiti che lo hanno più volte portato al centro delle polemiche. A partire da una tecnica di tiro poco allenata e mai sviluppata negli anni. Impossibile da fermare nell’uno contro uno, Leao si scopre fragile quando deve invece trovare la porta. Non esattamente un dettaglio, soprattutto nel nuovo ruolo da punta che Allegri gli ha cucito addosso. E poi l’atteggiamento, sempre calamita per le critiche.

La reazione di Allegri

Due tiri fuori, nessun dribbling, due palle recuperate e una persa sono il bottino finale tutt’altro che esaltante di Leao nella gara contro la Juventus. Al netto di un feeling pessimo con lo Stadium, dove il portoghese non ha mai segnato né servito un assist, è evidente come il Milan non possa farsi bastare questi numeri del portoghese. Che nel pre gara aveva ricevuto un messaggio chiaro da Allegri: «Leao deve iniziare ancora la stagione, ha voglia di fare ma non è nelle mie mani, è nelle sue. Come si suol dire, aiutati che Dio ti aiuta». Stima, ma anche stimolo a voler far bene. Bastone e carota, come nel post partita: «Il movimento che ha fatto sulla palla di Modric è stato da centravanti, però uno come lui quando arriva lì deve far gol. Lì serve fare la differenza».

La concorrenza

Il Milan ha bisogno di un segnale al più presto da parte di Leao. Anche perché il ruolo di intoccabile potrebbe non essere più garantito a lungo, e non solo per l’arrivo di Nkunku – in crescita – ad aggiungere pedine allo scacchiere di Allegri. Nell’elenco, infatti, rientra anche e soprattutto Santi Gimenez, di fatto l’unica vera punta della rosa rossonera. I gol, tra imprecisione e sfortuna, stanno finora mancando. Ma il messicano si è dimostrato estremamente applicato in entrambe le fasi, sgomitando e riuscendo a mettere spesso in difficoltà le difese avversarie, come dimostra il rigore guadagnato. E cresce allora sempre più il fiato sul collo di Leao, chiamato a mandare segnali di svolta. 

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