C’era una volta Morata: lo spagnolo si è perso e il Como soffre
Periodo nero per Morata, che sta faticando a trovare la sua dimensione nel Como con zero gol stagionali. L’episodio con Mina certifica le difficoltà

Cercasi disperatamente Alvaro Morata. Ne ha bisogno il Como, che sullo spagnolo aveva puntato tanto in estate nonostante la presenza anche di Douvikas al centro dell’attacco. Le ragioni sono state spiegate spesso da Cesc Fabregas, che proprio nel connazionale ed ex compagno di squadra ha più volte indicato l’alfiere perfetto per il tipo di gioco che la squadra lombarda vuole sviluppare. Eppure, dopo undici giornate di Serie A e al netto delle frasi di rito, del giocatore che tutti si aspettavano in riva al lago non c’è alcuna traccia.
Numeri flop
Sono tredici le partite giocate finora da Morata con la maglia del Como. Due in Coppa Italia e una in campionato. Sei volte titolare, sette da subentrato. Finora con Douvikas si è diviso in modo abbastanza matematico, eppure lo spagnolo è riuscito a mettere a referto appena un assist per Nico Paz nel pari con il Genoa della terza giornata di Serie A. Ha fatto decisamente meglio il greco, che ha già messo a referto in tredici match oltre a un assist anche cinque reti. Eppure Fabregas non molla e continua a insistere sull’ex compagno di squadra, anche dopo la particolare prestazione vista nel match con il Cagliari.
Dominato
L’undicesima giornata di Serie A ha restituito un Alvaro Morata spaesato e demoralizzato. E non solo per i due errori sotto porta, di cui uno clamoroso nel secondo tempo. Ma anche per il duello perso in modo netto con Yerry Mina. Il colombiano, uno dei peggiori difensori da affrontare nel campionato italiano, ha passato l’intera gara a torturare mentalmente lo spagnolo. Un copione già visto tra un trash talking poco sportivo ma all’ordine del giorno sui campi di calcio e una lunga serie di comportamenti concessi da arbitri e arbitraggi spesso poco consapevoli. L’attaccante del Como, però, dopo sessantuno minuti ha sventolato tristemente bandiera bianca, facendosi ammonire dopo la quarta gomitata (impunita) ricevuta e chiedendo immediatamente il cambio. Una scelta accettata da Fabregas, ma anche l’immagine più lampante di tutte le difficoltà che sta vivendo il calciatore.
La difesa e il futuro
Della sostituzione ha parlato lo stesso Fabregas nel post gara, difendendo ancora Morata: «La sostituzione? Prima di tutto nel calcio si vede di tutto. Io difendo il mio giocatore, se c’è qualcosa da dire si risolve internamente. Però niente da dire. Morata provocato da Mina? Preferisco non parlare di questo tipo di giocatori, dovrebbe parlarne l’arbitro. Morata sembra nervoso? Certo che deve fare gol, ma non solo quello. Arriverà: pazienza e lavorare». Nessun allarme, ma solo la consapevolezza del tanto lavoro da fare per l’attaccante del Como. Che, intanto, sempre più rassegnato e senza gol dovrà fare i conti col fiato sul collo di Douvikas: il ballottaggio in attacco rischia di diventare a senso unico, con un Morata così irriconoscibile.