
“E vissero tutti felici e contenti”: Marquez è campione del mondo!
Un lungo travaglio, sei anni da incubo, ma un dolce finale: Marc Marquez torna sul tetto del motociclismo

Sono passati sei lunghissimi anni da quando si è persa ogni traccia di normalità. Marc Maquez sulla sua Honda arancione era il pilota più forte al mondo, il continuo e costante candidato alla vittoria di un titolo che aveva già vinto per 8 volte, una in meno di quel Valentino Rossi che ha sempre dipinto come suo idolo, ma con il quale il rapporto si è disintegrato nel lontano, ma sempre attuale 2015. L’era di Marquez sembrava salda nella storia della MotoGP, il numero #93 era destinato a imporsi anno dopo anno in attesa di un rivale che potesse creargli le difficoltà che in pochi era riusciti a dargli, tra questi anche Andrea Dovizioso. Poi, però, il dramma.
L’inizio dell’incubo
Nel 2020, lungo il circuito di Jerez de La Frontera, mentre Marquez era in corsa per il secondo posto: la moto si sbizzarrisce, lo lancia in aria e lo fa ricadere pochi metri più avanti, lì dove il terriccio a bordo pista si fa duro e cadere da 3 metri di altezza è molto pericoloso. Marquez si rialza, è cosciente, ma le sensazioni sono subito negative. La corsa al centro medico, gli esami e i risultati che evidenziano una frattura all’omero destro. Due giorni più tardi, il 21 luglio, Marquez viene operato dal dottor Mir che gli inserisce una placca per ridurre le tre fratture subite all’omero del braccio. Il ritorno in pista del 25 luglio in Andalusia è un tentativo vano e troppo precoce. Il numero #93 ne paga le conseguenze e, dopo svariati tentativi tra Prove Libere e qualifiche, è costretto ad arrendersi per l’eccessivo dolore. Ma le conseguenze son ben più gravi. L’eccessivo stress al braccio accusato da Marquez lo costringe a operarsi di nuovo il 3 agosto. I medici sostituiscono la placca, danneggiata dall’eccessivo stress accumulato nei tentativi di ritorno in pista. I tempi di recupero si allungano e inizia l’incubo di Marquez. Saranno cinque anni surreali quelli che dovrà vivere il futuro nove volte campione del mondo. Gli scarsi miglioramenti e la nuova operazione di dicembre sono il continuo di un dramma che sembra non aver fine.
Il peggio non ha mai fine…
L’8 marzo del 2021 racconta della sua estrema fatica anche nel fare le cose più semplici della vita quotidiana. Eppure, alla fine del tunnel si intravede una luce. Marquez ottiene il permesso ad accelerare il recupero e il 18 aprile torna ufficialmente in pista chiudendo al 7° posto il GP di Algarve, in Portogallo. Sono segnali di ripresa che toccano l’apice il 20 giugno del 2021 con il ritorno alla vittoria in Germania, 581 giorni dopo l’ultimo successo a Valencia. Il peggio sembrava alle spalle, almeno all’apparenza. Qualche settimana di tregua non bastano a placare un destino beffardo e severo. Il 13 agosto, in Austria, arrivano nuovi segnali negativi. Marquez durante le prove libere avverte di un forte ritorno del dolore al braccio e in gara, due giorni dopo, perde aderenza con il terreno e cade a due giri dal termine della gara. Il 9 novembre arriva l’annuncio che nessuno si aspettava: Marquez soffre di diplopia a quello stesso occhio lesionato nel 2011 dopo l’incidente a Sepang. Il suo ritorno è programmato per i test invernali che si aprono drammaticamente. La sua Honda si sbizzarrisce di nuovo il 20 marzo del 2022 a Sepang, gettandolo a terra, ma causandogli solo qualche contusione. Pericolo scampato? No, perché dopo un riacutizzarsi della diplopia, il 28 maggio viene annunciata una quarta operazione all’omero per quell’infortunio di due anni prima che continua a tormentarlo.
La crisi con Honda
Questa volta l’operazione ha l’esito sperato. Marquez inizia un nuovo percorso di riabilitazione che lo riporta in pista il 16 settembre del 2022, quattro mesi dopo l’intervento. Nel mezzo ottime sensazioni erano emerse dai test di Misano, dove perfino lui era rimasto sorpreso dai risultati raggiunti dopo l’ultima operazione. Un mese esatto dopo, il 16 ottobre, Marquez torna anche a salire sul podio, arrivando secondo in Australia. Marc sembra pronto a toccare nuovamente il cielo con un dito, ma il peggio è sempre dietro l’angolo. Dopo il podio nella Sprint race di Portogallo, nel 2023, dalla gara lunga inizia un’escalation di difficoltà. Prima stende Olivera in pista davanti alla sua gente procurandosi la frattura al 1° osso metacarpale della mano destra. Poi inizia a pagare i problemi di una Honda in rapida decrescita: le cadute di Le Mans, quella del Mugello e le cinque in Germania evidenziano delle difficoltà evidenti nel gestire una moto che lui stesso definisce “troppo al limite”. Queste parole segneranno una crisi con la Honda che terminerà il 4 ottobre del 2023 con la storica separazione con il team.
Ducati, una nuova salvezza chiamata Gresini
A cogliere l’occasione è Ducati che il 12 ottobre del 2023 annuncia l’arrivo di Marc Marquez nel team Gresini. Si tratta dell’occasione, per il pilota spagnolo, di tornare in sella a una delle moto migliori del momento e di essere competitivo per il podio. La stagione va nel migliore dei modi. Marquez conclude il motomondiale in terza posizione, appena davanti a Bastianini, dietro a Jorge Martin – campione del mondo – e a Pecco Bagnaia, secondo di appena dodici punti dal rivale della Prima Pramac. Il motomondiale del 2024 si conclude con 3 vittorie per il #93, 10 podi e 392 punti conquistati. Sono i segnali di un ritorno che in casa Ducati non passa inosservato.
Una storia al lieto fine: Marquez torna a essere campione del mondo
Il 5 giugno del 2024 viene annunciato il passaggio di Marc Marquez nel team ufficiale Ducati. La squadra di Borgo Panigale sostituisce Enea Bastianini con il pilota spagnolo, tra i mugugni di un’Italia che ha ancora in mente quanto avvenuto con Valentino Rossi 9 anni prima e che non accetta l’arrivo di Marquez nella squadra leader nel motomondiale. Eppure, la scelta è azzeccata. Approfittando anche delle mille difficoltà di Pecco Bagnaia e dell’assenza di Jorge Martin, costretto a un calvario dai numerosi infortuni accusati, che ricorda molto quello vissuto dallo stesso Marquez, il nuovo volto di Ducati domina il motomondiale e si riprende la scena. L’ultima data di un lungo e travagliato percorso è il 28 settembre 2025. Nel fine settimana che segna il ritorno di Pecco Bagnaia, con la sua doppietta a Motegi, il Giappone torna a essere terra fertile di Marquez. In casa di quella Honda con la quale era diventato grande e con la quale si era separato duramente, il #93 torna a essere il numero 1 al mondo. I secondi posti della Sprint race e della gara lunga sono sufficienti per chiudere il discorso motomondiale: Marc Marquez vede la fine di ogni incubo e come in tutte le favole che si rispettino le ultime parole non possono che essere: “…e vissero tutti felici e contenti”.