
Piacere Serie A, Francesco Pio Esposito. La prima volta dell’attaccante nerazzurro
E’ finalmente arrivato, ieri a Cagliari, il primo gol in Serie A di Pio Esposito. Atteso, voluto, cercato, accarezzato e poi trovato, a suggellare un successo che pesa per l’Inter, piombata nuovamente ai vertici della classifica: 2-0 e tanti saluti alle critiche e ai dubbi che fino a sette giorni fa aleggiavano tra San Siro e Appiano Gentile.
Nel segno di Lautaro e di Pio, che a 20 anni, 91 giorni è diventato ieri il 4° giocatore italiano più giovane a trovare il gol con l’Inter in SerieA negli anni 2000, dopo il fratello Sebastiano (17 anni, 172 giorni), Mario Balotelli (17 anni, 238 giorni) e Davide Faraoni (20 anni, 74 giorni). Un record da predestinato, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Le premesse, però, ci sono tutte.
E Chivu esulta, di rabbia, e se lo coccola tutto
“Andiamoci piano, è un 2005: non dimentichiamocelo. Deve continuare a lavorare come sta facendo, ha tutto il futuro davanti a sé. E’ un giocatore importante, tutti riconoscono le sue qualità. Deve rimanere coi piedi per terra, deve lavorare. Tre mesi fa ho detto che sta sorprendendo anche me che lo conosco perché sta facendo bene. Ma andiamo piano, non rischiamo di pretendere troppo da lui. Gioca per la squadra, non ha paura di niente, ha sangue freddo sotto porta. Sono contento si sia sbloccato”.
Così il suo allenatore, Cristian Chivu, che osservato dalla panchina il bis nerazzurro firmato Esposito si è girato di scatto ad esultare con il pugno, carico e contento: sollevato dopo settimane non semplicissime da gestire, tra campo ed extracampo. Da vero gestore, poi, Chivu ha cercato subito di tenere tutti sull’attenti, coi piedi per terra, lanciando messaggi a tutti, media compresi. Ma la soddisfazione, sua e di Esposito, è stata impossibile da nascondere, come normale che sia.
Mancava solo il gol, e quello è arrivato, alla terza presenza in Serie A, la quarta complessiva. Ora Esposito c’è, pronto a volare assieme ai nerazzurri.