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Rinascita Lukaku: leader e cuore del Napoli di Conte

"Non puoi sbagliare l'attaccante quando costruisci una squadra", lo ripete da sempre Antonio Conte. E anche questa volta, scegliendo Lukaku, il tecnico ci aveva visto lungo
Chiara Scatena

“Non puoi sbagliare l’attaccante quando costruisci una squadra”, lo ripete da sempre Antonio Conte. E anche questa volta, scegliendo Lukaku, il tecnico ci aveva visto lungo

Romelu Lukaku e Antonio Conte si sono ritrovati a Napoli e insieme hanno compiuto un’altra impresa. Dopo stagioni altalenanti tra Chelsea, Inter e Roma, il centravanti belga è arrivato al Napoli con la necessità di ricostruirsi. Conte, che lo aveva già trasformato all’Inter, lo ha voluto fortemente e ha costruito attorno a lui l’intero sistema offensivo. Lukaku ha risposto con una stagione di alto livello, fatta di 13 gol e 10 assist, diventando il leader tecnico ed emotivo della squadra. Non solo finalizzatore, ma punto d’appoggio, uomo squadra, riferimento totale. Il Napoli, partito da una deludente decima posizione l’anno prima, ha ritrovato identità e fame proprio grazie a lui.

Una nuova vita per Big Rom

Non più soltanto un attaccante potente che attacca gli spazi, ma un vero regista offensivo, capace di giocare spalle alla porta, tenere palla e smistare per gli inserimenti di compagni come McTominay, Politano e Kvaratskhelia (fino alla cessione). Il sistema si è evoluto in un 4-3-3 o 4-2-3-1 dinamico, con Lukaku al centro del progetto. I suoi numeri raccontano questa trasformazione: ha stabilito il proprio record personale di assist e in Serie A nessuno ha fornito più passaggi decisivi. E nei fatti è stato determinante: in 13 delle 14 partite in cui ha segnato, il Napoli ha vinto. Un totale di 40 punti arrivati direttamente dai suoi gol.

A servizio di Antonio Conte

A 31 anni, Lukaku ha accettato la sfida di reinventarsi. È arrivato a Napoli fuori condizione, accolto da scetticismo, ma ha risposto con lavoro silenzioso, dedizione e una rinascita completa. La sintonia con Conte è stata la chiave: un legame profondo, costruito sulla stima reciproca e su un’idea precisa di calcio. Lukaku ha messo da parte il passato per diventare un uomo squadra, un gigante gentile, simbolo di una città che lo ha accolto e amato. In un’annata che sembrava cominciata in salita, ha trovato la sua rivincita più bella. E forse anche definitiva.

Chiara Scatena

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