Le Stelle 14 luglio

Sinner nella leggenda: il prossimo obiettivo è il Grande Slam

Il primo titolo a Wimbledon consacra l’azzurro tra i più forti di sempre in questo sport
Filippo Re

Il primo titolo a Wimbledon consacra l’azzurro tra i più forti di sempre in questo sport.

Un Paese intero è in festa per il primo trionfo di un italiano a Wimbledon con Jannik Sinner che ha interrotto un digiuno di 148 anni, aggiudicandosi il singolare maschile sull’erba londinese grazie all’affermazione in rimonta ai danni di Carlos Alcaraz, piegato con il punteggio di 4-6 6-4 6-4 6-4.

Sinner 1° italiano a trionfare a Wimbledon

Si tratta di un traguardo storico per i colori azzurri con il nativo di San Candido che l’ha fatto sembrare quasi semplice, soffrendo soltanto negli ottavi con Grigor Dimitrov a causa di una brutta caduta che ha fatto temere il peggio per il gomito destro del nostro connazionale; per il resto, ordinaria amministrazione fino al duello con il rivale di sempre, battuto comunque più facilmente del previsto.

Il Grande Slam sarà l’obiettivo nel 2026

Reduce da quattro finali in fila nei Major, il campione altoatesino sta dimostrando di possedere quella continuità di rendimento necessaria per dare l’assalto al Grande Slam, soltanto sfiorato in questo 2025 a causa della tremenda sconfitta rimediata a Parigi con Alcaraz dopo aver sprecato tre match-point consecutivi nel 4° set.

Il fatto che l’azzurro giochi bene su ogni superficie è un’altra caratteristica fondamentale per potersi aggiudicarsi i quattro Slam nello stesso anno: di certo, il cemento è dove esprime il suo miglior tennis, ma a Parigi e Londra ha messo in mostra un rendimento di altissimo livello che fa ben sperare per il futuro.

La gioia di Sinner

In conferenza stampa, il n. 1 al mondo fatica a trattenere la grande felicità per il traguardo appena tagliato a Wimbledon: “Sensazione incredibile. Un torneo che ho sempre sognato di vincere e ora sono qui con il trofeo. È incredibile. È molto emozionante. Anche se non piango, è un momento emozionante. Solo io e le persone a me vicine sappiamo cosa abbiamo passato dentro e fuori dal campo. È stato tutt’altro che facile. Abbiamo cercato di dare il massimo in ogni allenamento. Ho avuto delle difficoltà. Dal punto di vista mentale è ancora più difficile in allenamento. Quando gioco una partita, riesco a staccare la spina e semplicemente competere. Condividere questo momento con la mia famiglia è la cosa più incredibile che potesse accadermi. A Parigi c’era solo mia madre ed è comunque stato incredibile. A Wimbledon ci sono, invece, mio padre, mio fratello, mia madre e tutta la squadra”.

Filippo Re

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