
Gasperini e il tabù Inter: Roma crocevia del riscatto
Il tecnico cerca la prima vittoria dopo 15 gare senza successi contro i nerazzurri. E anche la Roma non li batte all’Olimpico dal 2016

L’attesa per la sfida di sabato sera è già tremendamente palpabile, tra memorie e conti aperti che si sovrappongono in un esaltante miscuglio di passato e presente. Sul prato dell’Olimpico si incontrano due narrazioni incrociate: quella di un allenatore che cerca riscatto personale e quella di una squadra che fatica a sfatare un tabù casalingo. Per la Roma, contro l’Inter, c’è dunque un piccolo ma importante appuntamento con la propria storia. E l’atmosfera è carica non soltanto per l’importanza del singolo incontro, ma per il valore simbolico che lo accompagna: chi vince spezza una serie di sfortune, chi perde allunga il proprio filo di delusioni. Questo match non è dunque una semplice giornata di campionato, ma un crocevia di tensioni accumulate. La Capitale diventa dunque teatro di una guerra di nervi, specialmente sponda giallorossa.
La maledizione del Gasp
Gian Piero Gasperini arriva al confronto con la coscienza pulitissima, al di là di un passato nerazzurro che non si è mai del tutto rimarginato. La sua parentesi all’Inter nella stagione 2011/12 si chiuse in fretta e con pochissime soddisfazioni: esonero dopo cinque giornate, con un magro bottino di un pareggio e quattro sconfitte che ancora oggi bruciano. Il bilancio personale contro l’Inter è poi diventato un vero e proprio incubo statistico: nelle ultime 15 partite contro i nerazzurri non c’è stata alcuna vittoria (5 pareggi e 10 sconfitte) e l’ultimo successo risale all’11 novembre 2018. Nella memoria recente pesa inoltre la debacle del 7-1 nella stagione 2016/17, con le triplette di Ever Banega e Mauro Icardi a disegnare una serata sportivamente drammatica. Non è dunque solo questione di numeri: il dato racconta di un’insostenibile difficoltà a trovare contromisure efficaci, di una ripetuta impossibilità di trovare la chiave di volta per scompaginare l’assetto nerazzurro e della pressione psicologica che condiziona scelte tattiche e coraggio nel cercare spazi decisivi.
Quanti dolori all’Olimpico
Per la Roma, invece, il problema è ora la casa che non perdona: non vince infatti contro l’Inter all’Olimpico da ottobre 2016, un 2-1 deciso anche da un autogol di Mauro Icardi a chiudere la striscia favorevole. Questa assenza di trionfi interni aggiunge un ulteriore livello di lettura alla partita: non si tratta solo di misurare forze sul campo, ma soprattutto di rompere un tabù che pesa sull’umore della piazza e sulle scelte di formazione. Sul piano tattico, la sfida impone alla Roma di trovare equilibri che le consentano di non subire la catena di gioco interista, mentre la pressione dei tifosi e l’aspettativa di un risultato che ristabilisca fiducia possono diventare fattori determinanti. Il tutto unito alla straordinaria spinta dell’Olimpico, vera arma in più per i giallorossi al netto delle due sconfitte interne già rimediate in questa stagione. In termini di analisi, il match alza perciò l’asticella della responsabilità per entrambi: per Gasperini la possibilità di ridisegnare un rapporto con l’Inter che finora è stato a senso unico, per la Roma l’occasione di trasformare una statistica in un punto di svolta. Come fu lo scorso anno, quando il successo di San Siro lanciò i giallorossi nella poi inutile rincorsa verso un posto in Champions League.