Le Stelle 16 aprile

Lazio, operazione rimonta: Pedro è l’arma segreta

Ancora una volta la leggenda deve fare... la leggenda. Marco Baroni punta su Pedro per ribaltare il Bodo/Glimt e mandare avanti la Lazio in Europa League
Niccolò Di Leo

Ancora una volta la leggenda deve fare… la leggenda. Marco Baroni punta su Pedro per ribaltare il Bodo/Glimt e mandare avanti la Lazio in Europa League

«Ho tanta fiducia nella mia squadra, si è spesa per tutto l’anno e lo farà anche domani. Quello che dobbiamo fare è giocare senza ansia». L’ha presentata così Marco Baroni in conferenza stampa la partita della sua Lazio contro il Bodo/Glimt, conscio che domani sarà un appuntamento con la storia, non solo con l’Europa. Mai la Lazio ha raggiunto le semifinali di Europa League da quando è questo il nome della competizione. Da quanto Lotito è il presidente. In qualche modo il tecnico biancoceleste un record lo ha raggiunto. Solo due allenatori prima di lui erano arrivati ai quarti di finale: Petkovic nella stagione 2012/2013, eliminato poi dal Fenerbahce, e Simone Inzaghi nel 2017/2018, uscito contro il Salisburgo. Accontentarsi, però, non è una caratteristica di questa Lazio, altrimenti le aspettative di inizio anno non sarebbero mai state alzate fino a questo punto, fino ad ambire la finale di Europa League e una qualificazione in Champions: impensabili quest’estate, quando veniva avviata una vera e proprio rivoluzione.

Operazione rimonta: mister Baroni ci crede, i tifosi anche

Oggi Baroni guarda con fiducia al prossimo obiettivo. La sconfitta subita in Norvegia per 2-0 è stata frutto di una prestazione pessima, ma condizionata anche da un contesto non semplice. Il freddo e la neve hanno reso ancor più difficile disputare novanta minuti su un terreno sintetico sul quale il Bodo/Glimt si è dimostrato una squadra capace di esprimersi con elevatissima tecnica e con grande quantità, annullando completamente la Lazio. All’Olimpico, però, la storia sarà un’altra. Gli spettatori presenti saranno più di 50.000, prima del fischio d’inizio è prevista una scenografia della Curva Nord, l’ennesimo capolavoro dopo quello visto domenica nel derby. Le condizioni climatiche non supporteranno un Bodo che, in trasferta, ha sempre concesso qualcosa in più e che rischia di pagare il fatto di doversi confrontare con una Lazio sicuramente diversa da quella vista giovedì scorso. Una Lazio più arcigna e più matura, più forte tecnicamente e tatticamente, come quella che ha strappato quattro punti contro Atalanta e Roma tra gli applausi di tutti.

Baroni ha un Pedro nella manica

A questi, però, si aggiunge anche un altro fattore sul quale potrà contare Marco Baroni. Quando, infatti, in rosa si ha un giocatore del calibro di Pedro Rodriguez è inevitabile avere un briciolo di speranza in più del normale. Pedrito, d’altronde, è leggenda di questo sport, è un giocatore esperto e tra i più vincenti di sempre. Uno di quelli in grado di fare la differenza anche a 37 anni, quando per altri sarebbe arrivato il momento di andare a svernare da qualche altra parte del mondo. Lui no. La leggenda spagnola, il campione di Barcellona e Chelsea ha una missione che non vuole fallire. Vincere con un club italiano è l’ultimo tassello di una grande carriera e inserirlo alzando al cielo un altro trofeo europeo è il sogno nel cassetto che sta inseguendo a suon di gol. Per lui parlano i numeri. Solo una volta in carriera ha toccato quota 5 gol in una competizione continentale: quest’anno è a quota 4 e ogni volta che ha gonfiato la rete ha regalato una vittoria alla Lazio. Incisivo? È dir poco. Tra l’altro per lui c’è anche un record che lo attende dietro l’angolo, di quelli storici. Solo Puskas e Di Stefano sono riusciti a raggiungere 5 gol in una coppa europea dopo i 37 anni, Pedro può eguagliarsi, se non batterli.

Pedro lo ha già fatto…

La Lazio avrà bisogno anche di lui, soprattutto di lui, per rimontare il Bodo/Glimt. Sono due i gol di scarto, all’apparenza possono sembrare pochi, ma anche troppi. Tutto dipende dal punto di vista. Per Pedro sono una missione, ma non di quelle impossibile, piuttosto tra quelle che sanno di déjà-vu. Sì, perché a dire il vero quando era in blaugrana, decisamente più giovane e in una squadra decisamente più forte, riuscì in un’impresa simile. Era dodici anni fa, infatti, quando al fianco di un certo Lionel Messi (autore di una doppietta) rifilarono 4 gol al Milan di Allegri al Camp Nou, dopo aver perso per 2-0 l’andata degli ottavi di finale di Champions League. Certo, con la Pulce al fianco è tutto più facile, ma questa volta toccherà a lui vestire i panni del fenomeno, un ruolo che non gli riesce neanche così male…

Niccolò Di Leo

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