
Pioli torna a San Siro: tra ricordi, emozioni e la necessità di una svolta

Per Stefano Pioli quella di domenica sera non potrà mai essere una partita come le altre. Troppi ricordi, troppe pagine di storia recente del Milan portano la sua firma. L’attuale allenatore della Fiorentina tornerà per la prima volta a San Siro da avversario del “suo” Milan, la squadra che ha guidato per oltre cinque anni, dall’ottobre 2019 fino al giugno 2024. Un ciclo intenso, chiuso al termine della scorsa stagione, che ha toccato il suo apice con la conquista del 19° Scudetto, l’ultimo nella storia rossonera.
La parentesi al Milan
Pioli era arrivato al Milan nell’autunno del 2019 per prendere il posto di Marco Giampaolo. Con il tempo, è riuscito a costruire un gruppo compatto e un legame fortissimo con l’ambiente. I risultati sono stati la naturale conseguenza: nella stagione 2020/2021 ha riportato il club in Champions League, mentre l’anno successivo ha compiuto il suo capolavoro, conquistando il titolo dopo un lungo testa a testa con l’Inter.
L’annata seguente, 2022/2023, è stata più altalenante: quarto posto in campionato, ma semifinale di Champions League raggiunta, poi persa proprio nel derby contro i nerazzurri. E sono stati proprio i derby consecutivi persi a rappresentare la macchia più evidente della sua esperienza milanista. L’avventura di Pioli sulla panchina rossonera si è chiusa a giugno 2024, un anno prima della scadenza naturale del contratto.
Dopo il Milan
Dopo l’addio, il tecnico emiliano ha accettato la sfida dell’Al-Nassr in Arabia Saudita, dove è rimasto per una stagione prima di far ritorno in Italia, alla Fiorentina, la squadra che domenica sera affronterà proprio il Milan nella settima giornata di campionato. Resta da capire quale accoglienza gli riserverà San Siro, ma, considerando il legame profondo con l’ambiente rossonero, è facile immaginare un saluto caloroso da parte dei tifosi.
Il momento delicato alla Fiorentina
Sul fronte sportivo, però, Pioli ha bisogno di una scossa: la sua Fiorentina è quartultima con soli tre punti e non ha ancora trovato la vittoria in campionato. La società continua a dargli fiducia, ma il tecnico sa bene che serve una reazione immediata. E non c’è palco più simbolico di San Siro per provare a ripartire.