
Leao da centravanti: caccia al gol perduto a San Siro
Contro la Fiorentina Allegri darà una chance da titolare a Rafa, schierandolo come punta atipica: la gioia davanti al suo pubblico manca da 17 mesi

Dopo settimane intrise di critiche, per Rafael Leao si aprono le porte della titolarità al rientro dalla sosta per le nazionali. La strigliata pre pausa rimediata da Allegri nella pancia dell’Allianz Stadium dopo lo spezzone incolore contro la Juventus è stata l’ennesimo punto di partenza di un percorso di raddrizzamento generale per il portoghese, ancora una volta accusato di essere il classico bello incapace di ballare. E, soprattutto, di fare il salto di qualità. Ecco perché la prossima sfida con la Fiorentina diventa data da cerchiare in rosso sul calendario: Sarà infatti lui uno dei titolari lì davanti, in un ruolo che può permettergli di sfatare un fastidiosissimo tabù.
Assist da Pulisic
L’infortunio di Pulisic ha infatti spianato la strada a tutta una serie di scelte alternative da parte di Massimiliano Allegri. Il tecnico rossonero è tentato da una coppia rapida e imprevedibile composta da Leao al fianco di Nkunku. L’obiettivo è quello di togliere qualsivoglia punto di riferimento alla retroguardia toscana, non potendo contare sulla qualità e l’estro dell’americano e neppure sulla gamba e gli inserimenti dalle retrovie di Rabiot, anche lui fermo ai box per una lesione muscolare. E con un Gimenez non al top e comunque di certo non in uno stato di forma smagliante, una coppia atipica dal potenziale così elevato sgomita nella testa del mister, sempre più tentato di proporla da inizio gara.
Pubblico difficile
Un’opportunità da non fallire, per Rafael Leao. Anche e soprattutto per ritrovare la gioia di segnare una rete davanti al suo pubblico in campionato. Il gol a San Siro in Serie A infatti risale a ben 17 mesi fa, in un Milan-Salernitana del 25 maggio 2024. ll portoghese vuole scrollarsi di dosso mesi difficili e incostanti e soprattutto tornare a esultare in uno stadio che si alterna tra l’esaltazione e il fastidio nel commentare le sue prestazioni. Un pubblico difficile, quello del Diavolo, che proprio contro il suo ex allenatore Pioli può tornare a pendere dalle sue labbra. In memoria di antichi fasti, sognando nuova gloria e un salto di qualità finalmente definitivo.