McKennie, ci risiamo: da sacrificabile a intoccabile. Ma a fine anno la Juve…
Altro che sacrificabile: McKennie è di nuovo centrale nella Juventus. Ma pesa il lato contrattuale

Passano gli anni e gli allenatori, non Weston McKennie. Il calciatore statunitense rimane centrale negli schemi della Juventus, a prescindere da chi sieda sulla panchina bianconera. E un motivo, di certo, deve pur esserci.
Spalletti come i predecessori
Da Allegri a Pirlo, da Thiago Motta a Tudor e ora Spalletti. Cinque allenatori differenti sulla panchina della Juventus ma sempre la stessa. Altissima considerazione nei confronti di McKennie. Una considerazione che, però, l’americano ha dovuto guadagnarsi strada facendo. Peché in ogni finestra estiva degli ultimi anni di fatto si è ritrovato sul mercato, per poi finire per tornare indispensabile per tutti gli allenatori. Nel 2024 era addirittura finito a un passo dall’Aston Villa nell’operazione per Douglas Luiz, ma lui scelse di non lasciare Torino.come fece poi la scorsa estate, con un rinnovo ponte firmato per un anno in attesa di definire davvero il futuro.
Questione rinnovo
Da quando è arrivato a Torino Luciano Spalletti non ha mai rinunciato a McKennie. E difficilmente lo farà da qui in avanti, se avrà lo statunitense a disposizione. Ma il tema contratto rimane centrale in casa Juventus, con la necessità di trovare una soluzione al più presto. Anni fa lo statunitense, che percepisce un ingaggio da 2,5 milioni, aveva chiesto al club praticamente il doppio per firmare un prolungamento. La società riteneva il calciatore di troppo in un momento di tagli degli ingaggi. Nuovi contatti sono andati in scena nelle ultime settimane, ma non si è mai parlato del lato economico fino a questo momento. L’appuntamento decisivo tra lo staff di McKennie e la Juventus è stato posticipato ai prossimi mesi, quando il campo schiarirà le idee di tutto. E quando Spalletti, con diversi mesi alle spalle, potrebbe giocare un ruolo cruciale.